2014-04-17 10:09:00

Roma, confermato lo scambio di embrioni


I test hanno confermato lo scambio di embrioni verificatosi all'Ospedale "Pertini" di Roma, in seguito ad una fecondazione assistita, e hanno permesso di individuare la coppia dei genitori biologici. La donna che aveva denunciato lo scambio di embrioni sta quindi portando avanti una gravidanza con due gemelli biologicamente non suoi. La vicenda riapre il dibattito sulla questione, anche alla luce della recente sentenza della Consulta che fa cadere il divieto della fecondazione eterologa. Ma si tratta di un caso isolato? Valerio Palombaro lo ha chiesto a Olimpia Tarzia, tra i fondatori del Movimento per la Vita italiano e presidente del Movimento PER (Politica Etica e Responsabilità):

R. – Da quanto si può apprendere adesso, direi proprio di no, nel senso che si era partiti con due coppie e già stamattina si parlava di almeno sei, ma potrebbero essere anche di più. Oltretutto quello che è accaduto al Pertini, nessuno può escludere che possa essere accaduto anche, ovviamente, in altri centri in tutta Italia. Io penso che questo caso di per sé, ovviamente drammatico per i soggetti coinvolti, – sia per i bambini che per i genitori – riapra comunque uno scenario che è insito nelle tecniche di fecondazione artificiale.

D. – Cosa fa emergere questo caso?

R. – Diciamo che è un caso che fa emergere la drammaticità e l’assurdità della manipolazione dell’uomo. Oggi si è arrivati veramente al prevalere totale della tecnica sull’etica. Tutte le ultime sentenze, oltretutto, hanno demolito quei minimi paletti che erano stati posti nella legge 40: il divieto di impiantare più di 3 embrioni, il divieto di congelamento; il divieto di diagnosi pre-impianto e di fecondazione eterologa. Questa è stata l’ultima demolizione dei paletti della legge, che ormai è stata svuotata. Siamo veramente ritornati al far west.

D. – Cosa la colpisce del dibattito di questi giorni?

R. – Quello che mi colpisce, nel dibattito generale è che a tutti i fautori della fecondazione artificiale – cui è legata fondamentalmente la mancanza di rispetto per la vita, perché si parlava fino a questi giorni degli embrioni come, appunto, ovulo fecondato, materiale genetico - oggi, che è emerso questo dramma di coppie, di genitori, sento usare, nel loro linguaggio, i termini giusti. Quindi, si parla di figli, di diritto dei minori, di una madre che porta dentro di sé per nove mesi un figlio. Ecco, è emersa la contraddizione profonda di chi voleva far passare i figli, le vite umane nella gestazione della gravidanza come delle cose. Questo, se vogliamo, è un lato positivo, che ha fatto esplodere la contraddizione. Certo, resta un dramma rispetto a quello che stanno vivendo queste coppie, e sicuramente non solo loro in tutta Italia.

D. – Qual è la situazione ora, anche da un punto di vista giuridico?

R. – Ci ritroviamo in quell’intrigo, in quella confusione ... E quando noi avevamo posto il “no” all’eterologa, era proprio motivato da questo. Questi bambini che nascono, secondo la legge italiana sono figli della madre che li partorisce, ma geneticamente sono figli di un’altra coppia. Si apre veramente un caos assoluto, sulla pelle – tra l’altro – dei bambini, dei più piccoli. Il dramma è che, come sempre, quando l’uomo si fa padrone della vita dell’uomo, si compiono poi le cose più assurde.

(Tratto dall'Archivio di radiovaticana.va)








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