2014-04-17 14:34:19

Il parlamento europeo ricorda padre Frans Van der Lugt ucciso in Siria


Il Parlamento europeo “condanna con la massima fermezza" l’uccisione di un sacerdote cattolico olandese, “da considerarsi un atto di violenza disumana nei confronti di un uomo che è stato al fianco del popolo siriano in un momento segnato da assedi e difficoltà crescenti”; “rende omaggio al suo operato, che andava oltre la città assediata di Homs” per la sopravvivenza del popolo in una fase di violenze che hanno finora causato 150mila vittime e oltre 6 milioni di rifugiati. L’Europarlamento, riunito in Plenaria - riferisce l'agenzia Sir - ha approvato una risoluzione sulla Siria, e in particolare sulla “situazione di determinate comunità vulnerabili”, insistendo sui soprusi e le violenze che colpiscono le minoranze cristiane, curde, armene, druse, turkmene che sono una componente storica del Paese.

Si tratta di piccole comunità, spiega il documento, che hanno “cercato di evitare di schierarsi nel conflitto”, temendo sia il regime dittatoriale e repressivo di Assad sia un eventuale “rovesciamento del governo” con il rischio di essere “prese di mira dai ribelli jihadisti sunniti, che caldeggiano la creazione di uno Stato islamico”. La risoluzione ricorda in particolare che “il 7 aprile 2014 padre Van der Lugt, gesuita neerlandese residente in Siria da vari decenni e noto per aver rifiutato di lasciare la città assediata di Homs, è stato picchiato e ucciso a colpi d’arma da fuoco da uomini armati”.

“Nel monastero in cui è stato ucciso padre Van der Lugt - prosegue il testo dell’Europarlamento - vi sono tuttora altri cristiani” e civili in pericolo di vita. Tra i numerosi problemi sollevati, si rileva che “da luglio 2013 non si hanno notizie di padre Paolo Dall’Oglio”, mentre “nell’aprile 2013 i vescovi Boulos Yazigi della Chiesa greco-ortodossa e John Ibrahim della Chiesa siro-ortodossa sono stati prelevati dalla loro automobile e rapiti da uomini armati nei pressi della città di Aleppo e non si hanno tuttora notizie sulla loro sorte”.

Altri rilievi riguardano la difficile condizione della minoranza curda, dei rifugiati palestinesi, nonché delle donne e dei bambini, “vittime di aggressioni, violenze sessuali e abusi”. Per gli eurodeputati è possibile “ottenere una soluzione durevole all’attuale crisi in Siria soltanto attraverso un processo politico inclusivo guidato dalla Siria con il sostegno della Comunità internazionale”; si chiedono aiuti urgenti sul piano umanitario; una soluzione negoziale che valorizzi tutte le componenti della società siriana, ivi comprese le minoranze presenti nel Paese mediorientale. (R.P.)







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