Al meeting "Sui passi di Francesco" sottoscritta la Carta di Assisi
“La pace è un diritto umano fondamentale della persona e dei popoli, pre-condizione
necessaria per l’esercizio di tutti gli altri diritti umani. Un diritto che deve essere
effettivamente riconosciuto, applicato e tutelato a tutti i livelli, dalle nostre
città all’Onu”. Inizia così - riferisce l'agenzia Sir - la Carta di Assisi, che stamattina
hanno sottoscritto i duemila studenti, che hanno partecipato al meeting nazionale
delle scuole per la pace, la fraternità e il dialogo “Sui passi di Francesco”, che
si è tenuto ad Assisi. “La pace non è solo assenza di guerra ma il frutto maturo della
giustizia e del pieno rispetto dei diritti umani di tutti. Il frutto possibile dell’impegno
costante di tutti e di ciascuno, governi, istituzioni e cittadini - prosegue la Carta
-.
Per giungere alla pace è dunque necessario educare alla pace: perché ogni
bambino, ogni bambina, ogni ragazza, ogni ragazzo possano essere costruttori di pace,
artigiani della pace. Educare alla pace è responsabilità di tutti ma la scuola ha
una responsabilità speciale”. Per questo studenti, insegnanti, dirigenti scolastici,
genitori, rappresentanti di istituzioni e associazioni laiche e religiose, amministratori
di Enti locali e Regioni riuniti ad Assisi sui passi di Francesco hanno preso otto
impegni.
Il primo impegno è “educare ed educarci alla pace, alla fraternità
e al dialogo” e il secondo “fare in modo che la scuola sia un luogo di pace, dialogo
e fraternità”. Il terzo consiste nel “fare in modo che, incamminandosi sui passi di
Francesco, tutti i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze, gli studenti e le
studentesse possano scoprire il significato autentico dei valori universali della
pace, della fraternità e del dialogo” e il quarto nel “vivere l’educazione alla pace,
ai diritti umani e alla cittadinanza democratica come sfondo integratore’ dell’intero
processo formativo”.
Ancora ci sono l’impegno a favorire la pace intesa “come
promozione e rispetto dei diritti umani di tutti, come promozione della giustizia,
della democrazia, della legalità, del dialogo, dell’interculturalità, della solidarietà,
del bene comune” e a rendere ciascuno “consapevole dei propri doveri, delle proprie
responsabilità e delle proprie possibilità di contribuire in prima persona alla costruzione
della pace”.
Gli ultimi due impegni sono “elaborare piani dell’offerta formativa
territoriale in cui scuola ed enti locali condividano la lettura dei bisogni della
comunità e la sperimentazione delle risposte adeguate” e far sì “che le scuole dell’autonomia
diventino luoghi di formazione alla cittadinanza democratica inclusiva per tutta la
comunità locale”. (R.P.)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana
Anno LVIII no. 106