Via Crucis a Palermo: i migranti pregano per le vittime della tratta e dei viaggi
della speranza
Hanno pregato insieme in nove lingue diverse: tunisini e nigeriani, ma anche giovani
di origine nordafricana. Circa 250 persone in cammino, a Palermo, per le 15 stazioni
della via Crucis. Alcuni hanno attraversato il Mediterraneo per cercare una vita migliore
in Italia, altri sono nati in Sicilia da genitori giunti da altri Paesi. Insieme hanno
pregato per chi ha perso la vita durante i viaggi della speranza e per le vittime
della tratta.
“Seguire Gesù, che è stato venduto per 30 denari – spiega padre
Sergio Natoli dell’Ufficio Migrantes dell’arcidiocesi di Palermo -, infonde forza,
speranza e fiducia nella "Resurrezione" di quanti oggi sono resi schiavi e crocifissi
dai moderni trafficanti della tratta di esseri umani”. I mauriziani hanno recitato
una stazione della via Crucis nella loro lingua, il kreol, i ghanesi in twi, i migranti
dell’America latina in spagnolo, quelli della Costa d’Avorio in francese, i filippini
in inglese. In segno di condivisione tutti, seguendo l’usanza ghanese, hanno indossato
qualcosa di rosso. In cammino con loro anche gruppi di italiani. (Da Palermo, Filippo
Passantino)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno
LVIII no. 105