2014-04-14 13:29:12

Nigeria: la Chiesa condanna gli attentati ad Abuja


Due forti esplosioni avvenute nella stazione dei bus del Nyanya Motor Park nella capitale della Nigeria, Abuja, hanno provocato decine di morti. Le autorità non hanno ancora diffuso comunque un bilancio ufficiale dell’esplosione che ha coinvolto decine di autoveicoli.

“Il luogo dove è stato perpetrato l’attentato di oggi è uno dei maggiori sobborghi di Abuja e si trova a 15-20 km dal centro di Abuja” dice all’agenzia Fides padre Patrick Tor Alumuku, direttore delle Comunicazioni sociali dell’arcidiocesi di Abuja. “La stazione dei bus colpita dall’esplosione è utilizzata abitualmente da un gran numero di pendolari per recarsi al lavoro nel centro della capitale. Le vittime sono dunque persone normali, appartenenti alla classe lavorativa, che si stavano recando al proprio posto di lavoro. Le autorità non hanno ancora confermato che si sia trattato di un attentato di Boko Haram, ma le modalità del crimine fanno pensare a Boko Haram” continua padre Patrick.

Proprio ieri, domenica 13 aprile, Boko Haram aveva ucciso almeno 60 persone in diversi villaggi nel nord-est della Nigeria. “La situazione è molto difficile. L’esercito sta dando la caccia agli uomini di Boko Haram ma questi in risposta commettono rappresaglie contro i civili” dice padre Patrick.

Il sacerdote spiega che la capacità della setta islamista di resistere agli attacchi dell’esercito deriva dagli aiuti che riceve dall’estero.“Un gran numero di combattenti di Boko Haram non sono nigeriani, perché Al Qaida nel Maghreb Islamico (Aqmi, operante soprattutto in Mali e in Niger,ndr.) ha deciso di offrire supporto alla setta islamista nigeriana” afferma padre Patrick. Cosi centinaia di uomini di Aqmi provenienti dall’estero sono giunti in Nigeria per rimpolpare le file di Boko Haram. A sua volta Aqmi riceve fondi da alcuni Stati che in questo modo conducono di fatto una guerra indiretta contro la Nigeria. Aqmi quindi è coinvolta nel finanziamento, nel supporto e nell’addestramento dei combattenti di Boko Haram. Non è più dunque una guerra interna”. (R.P.)







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