Messa Palme. La gente: parole del Papa ci spingono alla coerenza della fede
Molta impressione hanno suscitato le domande che Papa Francesco ha rivolto alla folla
in Piazza San Pietro, ispirate alle figure del Vangelo della Passione di Gesù. Marina
Tomarro ha chiesto quale dei paragoni proposti dal Papa abbiano colpito di più:
R. – E’ impossibile,
adesso, dirlo così, perché non si è mai sempre una sola persona fra questi… Durante
l’arco della vita, a volte si è Giuseppe, a volte si è i soldati… E' un mix, quindi.
Sì, Maria, Giuseppe, va bene. Però, io almeno personalmente, posso rappresentare almeno
finora, nell’arco della mia vita, varie figure tra queste.
R. – Io credo che
dobbiamo seguire le parole del Santo Padre, che sono quelle di lasciar passare questa
Settimana riflettendo su questa cosa, e molto probabilmente dare una risposta il Venerdì
Santo. Forse in quel momento, dopo questa Settimana, veramente capiremo chi siamo
di quei personaggi.
R. – E’ difficile dire tra quelle figure a quale sia più
prossimo... Credo di essere amico di Simone di Cirene, perché è pronto ad aiutare,
pronto a servire…
D. – Oggi è la Giornata diocesana della gioventù: il tema
è “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei Cieli”. Ma il Papa ci
invita anche ad andare controcorrente, a prendere in mano la nostra vita…
R.
– Penso che quello che ci invita a fare il Papa sia proprio uscire dal nostro piccolo
per cercare di portare al mondo il carisma cristiano. Con questo vuole intendere andare
controcorrente e non essere poveri di spirito.
R. – Io, nel mio piccolo, cerco
di dimostrare la mia fede, magari nei luoghi che frequento di più, come ad esempio
la scuola, la palestra… non solamente in chiesa.
D. – Come vivrà questa Settimana
Santa?
R. – Ho iniziato questa Settimana Santa pregando per molte persone che
conosco e che vivono delle vere sofferenze, delle vere "passioni". Penso che questa
Passione e Resurrezione di Cristo venga a raggiungerci lì dove soffriamo di più ed
è veramente difficile.
R. – Vuol dire accettare la Croce nelle difficoltà della
vita di ogni giorno, nella quotidianità. Per quanto mi riguarda, ho vissuto in famiglia
dei momenti di forte dolore per la perdita di alcune persone care e quindi vivere
la Passione di Cristo significa stare sotto la Croce ma con la speranza, anche. Perché
dopo la morte c’è la resurrezione.