Africa: "Progetto Marco" l'ong che scava pozzi nelle aree più povere
Gli abitanti dei Paesi più poveri dell’Africa hanno bisogno di tutto, ma la mancanza
più grave è l’acqua, soffrono la sete e non riescono a coltivare i raccolti. Ed è
proprio in questo ambito che opera dal Duemila l’ong “Progetto Marco”, che sta costruendo
pozzi d’acqua, dando vita a progetti di agricoltura locale e costruendo scuole. Salvatore
Spinosa, che guida l’Associazione, descrive al microfono di Maria Cristina
Montagnaro qual sia la situazione in questi Paesi:
R. - Proprio
in questi giorni, ci sono due nostri volontari nella Repubblica democratica del Congo
che stanno avviando il tanto famigerato "progetto agricolo"¸che vuol dire cercare
di rendere fertile e produttiva un’area di 34 ettari, coinvolgendo direttamente nel
progetto circa 400 famiglia nella produzione di cibo per loro e per tanti altri che
vivono nella zona. Noi vogliamo svilupparlo anche con l’allevamento di capre, di galline.
Vorremmo fare anche dei locali destinati all’artigiano.
D. - E’ un progetto
estendibile anche in altri parti dell’Africa?
R. - Questo progetto lo abbiamo
un po’ creato noi in virtù delle nostre esperienze. Certamente, abbiamo visto anche
altre realtà come per esempio in Malawi, ma noi vogliamo che siano loro stessi a produrre
e a organizzarsi. Vogliamo realizzare una piccola società autogestita: non gestita
da un occidentale che poi ne diventa il padrone. Questo assolutamente no.
D.
- Quindi, cercate di fornire degli strumenti per combattere la fame…
R. - Esattamente.
Loro chiedono: “Aiutateci a produrre un cibo al giorno”. E’ importante, però, che
noi non li aiutiamo soltanto a produrre un cibo al giorno, perché resterebbero sempre
in queste condizioni.
D. - Siete tornati anche in un Paese come il Ghana, dove
avete costruito pozzi d’acqua. Qual è la situazione in questo momento nel Paese?
R.
- E’ una situazione certamente più fluida. Cerchiamo di raggiungere e di andare ad
aiutare proprio quei villaggi più sperduti. Consideriamo che quando arriviamo ci chiediamo
come abbiano fatto a venire a vivere qui… La risposta è semplice: sono scappati nei
tempi della schiavitù dai padroni cattivi. Quando noi arriviamo, ci chiamano "gli
angeli venuti dal cielo" e si meravigliano.
D. - Quanti pozzi avete scavato
finora?
R. - Finora, sono stati scavati 265 pozzi.
D. - E quante persone
beneficiano di un pozzo?
R. - Non c’è un numero preciso, perché dipende dalla
grandezza dei villaggi che ne usufruiscono. Ci possono essere pozzi che danno acqua
a duemila persone e pozzi che ne danno a mille o a cinquecento. Dipende dai villaggi
in cui è stato scavato.
D. - Cosa provano quando riescono ad avere l’acqua
nei loro villaggi?
R. - Sono immagini che non si possono descrivere...
D.
- Voi avete un sito nel quale documentate tutte le vostre iniziative…
R. -
Noi documentiamo tutto, dalla a alla zeta. E documentiamo in modo particolare non
il bilancio o i bilanci, ma documentiamo gli estratti conto bancari rilasciati dalla
banca, che sono un documento ufficiale e li pubblichiamo. Basta andare sul nostro
sito www.progettomarco.it e lì si vede cosa facciamo dei soldi.