Vasto l’apprezzamento in tutto il Venezuela per le parole del Papa, che giungono
dopo due mesi di violente proteste antigovernative e nella prima
riunione del dialogo governo-opposizione. All'incontro, svoltosi
a Caracas nel palazzo presidenziale Miraflores, hanno preso parte una trentina di
persone di entrambe le parti, il rappresentante della Santa Sede, il nunzio apostolico
Aldo Giordano, e i ministri degli Esteri di Brasile, Colombia ed Ecuador in rappresentanza
dell’Unione dei Paesi Sudamericani come garanti del colloquio.
Davanti ad una platea di milioni di telespettatori, il presidente venezuelano
Maduro ha stretto la mano al leader dell'opposizione Capriles. "Una cosa
e' la protesta, un'altra e' la violenza": ha detto Maduro avviando il processo di
dialogo "formale" con l'opposizione. Nel ricordare il presidente Hugo Chavez scomparso
piu' di un anno fa, Maduro ha sottolineato che il Paese deve trovare "un processo
che porti alla pace e la convivenza", invitando l'antichavismo a respingere e condannare
la violenza, che – ha precisato - non deve essere utilizzata quale "strategia politica".
Tra i primi a parlare per l'opposizione, Ramon Guillermo Aveledo, leader dell'alleanza
Mud (Mesa de unidad democratica), il quale ha sollevato temi quali "i prigionieri
politici, gli studenti e le loro mobilitazioni pacifiche e gli attacchi ai diritti
civili e sociali dei venezuelani", punti che - ha precisato - dovranno essere affrontati
uno ad uno nei prossimi incontri tra le due parti. Altri dirigenti dell’opposizione
hanno affermato che questo dialogo non può fallire: “non potremo fare miracoli, ma
siamo disposti ad ascoltare”.
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