2014-04-11 07:09:39

Vendita record di bond in Grecia che oggi attende la visita della Merkel


La Grecia attende oggi la visita della cancelliera tedesca Angela Merkel dopo il successo, della vendita record dei titoli di Stato. Ma ieri è stata anche la giornata dell’attentato davanti alla Banca Centrale e dei dati preoccupanti sulla disoccupazione. Massimiliano Menichetti:RealAudioMP3

E’ un Atene blindata ad attendere oggi la visita della canelliera tedesca Angela Merkel. Fautrice della linea dura per salvare l’economia della Grecia. Si attendono contestazioni nonostante il Paese, ieri, abbia superato ogni aspettativa nella vendita della prima asta di bond dopo quattro anni di sacrifici. “Un segno della fiducia nell'economia del Paese e nella sua capacità di superare la crisi", ha detto il premier, Antonis Samaras, in un intervento in tv, commentando il collocamento dei titoli di Stato, per un valore di 3 miliardi di euro, in cinque anni. Venti miliardi di Euro la richiesta. Soddisfazione è stata espressa da Europa e Fondo Monetario Internazionale per i risultati di Atene, che ieri ha vissuto anche nella paura, per l’esplosione di un’autobomba, che non ha provocato vittime, davanti la sede della Banca Centrale. Un episodio che sottolinea come le tensioni siano tutt’altro che risolte, in un Paese che vede ancora la disoccupazione attestarsi al 26,7%.

Per un’analisi della situazione in Grecia abbiamo intervistato Angelo Baglioni, professore di economia alla Cattolica di Milano:RealAudioMP3

R. – Sicuramente, c’è stato qualche miglioramento per la prospettiva dell’economia greca con gli ultimi dati, i più recenti, anche con le previsioni del Fondo monetario che prevedono il ritorno alla crescita per quest’anno e soprattutto per l’anno prossimo. Credo ci siano anche aspetti tecnici da tenere in considerazione dietro questo successo: questa emissione di
bond è stata fatta sotto il diritto britannico, quindi internazionale, e ciò dovrebbe consentire a questi titoli di essere al riparo da eventuali ristrutturazioni, cioè tagli di valore, come quelli che furono fatti due anni fa sul debito greco, per intenderci. Quindi, questo è un elemento che probabilmente ha contribuito a questa forte domanda e al successo delle operazioni. L’altro elemento è che ricordiamo che, dopo quella ristrutturazione, i partner europei, l’Eurogruppo, hanno sempre lasciato intendere che se vi dovesse essere un’ulteriore ristrutturazione, sarebbe a carico dei cosiddetti “creditori ufficiali”, cioè degli Stati europei, del Fondo monetario e del Fondo di stabilità europeo che ha concesso i prestiti. Quindi, questi sono due elementi che danno tranquillità a chi ha sottoscritto questi titoli.

D. – Nel giorno in cui la Grecia ricolloca sul mercato i propri titoli di Stato, esplode una bomba ad Atene davanti alla Banca Centrale. Sempre nello stesso giorno, si rileva anche un calo del tasso di disoccupazione che è passato a gennaio al 26,7% dal 27,2% – comunque un dato sempre alto. Insomma, in Grecia rimane la crisi…

R. – Assolutamente sì. Il successo di questa emissione di
bond è, come dicevo prima, legato ad alcuni fattori tecnici e a un miglioramento relativo delle prospettive di crescita della Grecia. Ciò non toglie che, al momento, sia un Paese stremato, nel quale il prodotto interno lordo si è ridotto di un quarto negli ultimi tre-quattro anni e dove la disoccupazione è a livelli altissimi… Quindi, tra l’altro, una certa prudenza bisogna averla perché c’è un malcontento sociale in Grecia che naturalmente non è detto che rimanga sotto controllo.

D. – Ma, secondo lei, si sta andando nella direzione giusta per uscire dalla crisi?

R. – Io credo di sì. Sicuramente, rispetto a due-tre anni fa i rischi dell’area euro si sono ridotti enormemente. Però, bisogna tener presente che i rischi ci sono ancora: sono diminuiti ma, naturalmente, ci sono ancora.







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