Ucraina, il premier Iatseniuk apre a referendum locali. Gli Usa minacciano nuove sanzioni
La crisi in Ucraina. Il premier Arseni Iatseniuk, durante la sua visita a Donetsk,
nella parte orientale del Paese, si è detto a favore dell'adozione da parte del parlamento
di una legge che consenta referendum locali, vietati dalla costituzione vigente, sullo
status della regione. E' una delle richieste principali dei filorussi che hanno occupato
alcuni palazzi del potere nell'est. Ma la tensione rimane alta a livello europeo.
Intanto il segretario al Tesoro Usa, Jack Lew, incontrando il ministro delle finanze
russo Anton Siluanov, ha minacciato nuove sanzioni contro la Russia in caso di escalation
della crisi. Per Lew, l'annessione della Crimea è illegale, bisogna abbassare la tensione,
altrimenti nuove sanzioni. Un’impostazione rafforzata anche dal presidente Usa Obama
che in un colloquio con la cancelliera tedesca Angela Merkel ha "sottolineato la necessità
che gli Stati Uniti, l’Ue e gli altri Paesi partner si preparino a rispondere ad un’ulteriore
escalation russa in Ucraina”. Nei fatti il comando supremo della Nato ha diffuso un
pacchetto di foto satellitari che dimostra la presenza di 35.000-40.0000 soldati di
Mosca ai confini con l’Ucraina. Ha risposto il ministro degli Esteri russo Serghiei
Lavrov che ha accusato la Nato di violare "i principi dell' atto base della dichiarazione
di Vienna" rafforzando la propria presenza ai confini con la Russia.