Ospedale Bambin Gesù: rinnovata la missione umanitaria per i bimbi siriani
Pontificio Consiglio “Cor Unum”, Caritas Libano e Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
rilanciano il loro impegno per i bambini siriani in Libano. La missione sanitaria
nei campi profughi della Bekaa, avviata lo scorso dicembre con un durata iniziale
prevista di tre mesi, proseguirà ancora fino alla fine di maggio, grazie anche al
sostegno della Fondazione Raoul Follereau. La Bekaa è una regione a maggioranza musulmana
al confine con la Siria, dove per le distanze e per le insicurezze politico-militari
la situazione è più disagiata e non vi sono strutture né personale disponibili a curare
i bambini siriani. La missione - si legge in un comunicato stampa del Bambino Gesù
- è composta da una Unità Medica Mobile che visita i diversi campi profughi con l'ausilio
di un medico e un infermiere pediatrico, per offrire un'assistenza sanitaria di base
ai bambini fuggiti dalla Siria con le loro famiglie. Le difficili condizioni atmosferiche,
in questi mesi invernali, con la neve che spesso bloccava la strada, hanno ostacolato
non poco l'attività dell'unità mobile. Da dicembre 2013 a marzo 2014 sono stati, dunque,
visitati 2000 bambini nei campi profughi. Le malattie riscontrate sono direttamente
legate alle precarie condizioni di vita, all'affollamento nei campi, all'assenza o
la carenza di servizi igienico-sanitari. Complessivamente, tra assistenza infermieristica,
visite pediatriche e somministrazione di farmaci sono state offerte più di 7000 prestazioni
sanitarie. “La scelta di continuare il progetto – spiega il presidente
dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù Giuseppe Profiti – è importante per assicurare
la sostenibilità dei servizi e garantire un impatto a lungo termine dei benefici della
missione sul piano sanitario, per quanto la situazione resti grave e difficile”.
“Prosegue positivamente – commenta poi il presidente di Cor Unum, cardinale
Robert Sarah - la stretta collaborazione che strutture diverse della Santa Sede, accomunate
dalla condivisione della pastorale della carità e dalla testimonianza del Vangelo
verso gli ultimi, hanno saputo e voluto sviluppare. E' il segno di una Chiesa che
si muove con un cuore solo, e in particolare oggi vogliamo ringraziare la Fondazione
Follereau per il suo impegno che ci permette di continuare ad aiutare i bambini siriani
profughi in Libano”. (A.G.)