Caritas Libano: la comunità internazionale apra campi profughi in Siria
“Il numero di rifugiati siriani in territorio libanese ha raggiunto una soglia insostenibile
per il Libano, pari al 25-30% della popolazione presente sul territorio nazionale.
Le potenze globali e regionali, invece di fornire armi a chi uccide, dovrebbero concentrare
i propri interventi su questa emergenza”. Così dichiara all'agenzia Fides il sacerdote
maronita Paul Karam, presidente di Caritas Libano. Padre Karam riprende la proposta
rilanciata dal patriarca maronita Bechara Boutros Rai nei suoi recenti interventi
a Ginevra: ”In Siria” spiega il sacerdote maronita, “ci sono ampie regioni non interessate
dal conflitto, dove possono essere attrezzati dei campi profughi o dei presidi di
soccorso e assistenza, anche nella zona frontaliera tra Libano e Siria. Così, con
il sostanziale intervento della comunità e degli organismi internazionali, si potrebbero
gestire processi e emergenze che adesso appaiono fuori da ogni controllo”.
Nei
giorni scorsi le fonti ufficiali Onu hanno confermato che i profughi siriani registrati
in Libano hanno superato la cifra di un milione. Secondo il presidente di Caritas
Libano, i dati reali sono molto più allarmanti: “I rifugiati fuggiti dalla guerra
siriana” riferisce padre Karam, “sono almeno un milione e mezzo, a cui va aggiunto
il mezzo milione di profughi palestinesi. Per un Paese piccolo come il Libano si tratta
di numeri intollerabili, che mettono sotto pressione il già fragile sistema sociale.
La maggior parte dei rifugiati sono musulmani, e questo destabilizza il delicato equilibrio
demografico libanese. L'impatto di questi flussi si sente nella crisi economica, nella
mancanza di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, e anche nella questione della sicurezza:
negli ultimi mesi, su otto arrestati in Libano per azioni criminose, otto sono siriani”.
La
Caritas si prende cura direttamente di 200mila profughi e ne assiste 55mila a livello
medico-sanitario. “Ma sui fattori politici e geo-politici che generano il disastro
umanitario siriano noi non possiamo intervenire. Questo riguarda i grandi leader,
che sono tutti in vario modo responsabili di quello che sta succedendo in Siria” conclude
il presidente di Caritas Libano.