A Roma "Non abbiate paura", il musical su Karol Wojtyla
“Non abbiate paura”: le parole di Giovanni Paolo II danno il nome al musical che ripercorre
la sua vita e che sarà in programma dal 21 al 24 aprile all’Auditorium Conciliazione,
a Roma. A ingresso libero e con il patrocinio del Pontificio Consiglio per la Cultura,
la rappresentazione va in scena in occasione della Canonizzazione di Giovanni Paolo
II, il 27 aprile. In un messaggio a firma del sostituto della Segreteria di Stato,
l’arcivescovo Angelo Becciu, letto stamani alla conferenza stampa di presentazione
del musical, Papa Francesco auspica che l’evento “costituisca un momento di intensa
riflessione sull’opera che Dio compie attraverso i suoi servi fedeli” e rivolge i
suoi fervidi auguri in occasione della "sacra rappresentazione". Il servizio di Debora
Donnini:
Musica, teatro
e danza per raccontare la vita di un uomo che ha inciso profondamente la storia del
mondo e i cuori di tante persone. “Non abbiate paura” è l’esortazione che Giovanni
Paolo II pronunciò alla Messa di inaugurazione del suo Pontificato e che è il leit
motiv dell’opera. Abbiamo chiesto all’autore del testo, don Giuseppe Spedicato,
come sia nata l’idea del musical:
R. – Questo progetto nasce da una mia promessa
fatta al Pontefice nel 1997, quando in visita pastorale venne nella mia terra, nel
Salento. In quella circostanza, sapendo che Papa Wojtyla amava i giovani, perché avevo
partecipato a diverse Giornate mondiali della gioventù, mi venne l’idea prendendo
spunto dalla sua frase pronunciata all’inizio del Pontificato, “Non abbiate paura”,
di iniziare a ipotizzare la storia di Giovanni Paolo II in musical. Abbiamo, poi,
fatto l’anteprima nazionale nel 2010, in occasione della Beatificazione.
D.
– Come si svolge il musical e qual è il messaggio centrale?
R. – Il musical
parla, nel primo tempo, della storia di questo Pontefice da giovane: il giovane Karol,
che vive la drammaticità della guerra nazista e la realtà di dover realizzare anche
un sogno, la vocazione sacerdotale. Nel secondo tempo, il suo magistero di grande
Pontefice, che ha dato una svolta alla Chiesa universale.
D. – Tra l’altro,
Karol Wojtyla amava moltissimo il teatro e lo ha fatto lui stesso, anche come attore...
R.
– Ecco, nella prima parte di questo musical, noi riprendiamo tutto questo, quando
mettiamo in scena il suo amore per il teatro, attraverso delle scene dove lui realmente
sta sul palco, recitando parte di quella prosa che lui amava tanto.
Il musical
a ingresso gratuito propone musiche d’autore e vede Danilo Brugia vestire i panni
di Karol Wojtyla per rivivere la vita di un Papa venuto da lontano. Ma come si è voluto
disegnare la figura di Karol Wojtyla? Ci risponde Andrea Palotto, regista del
musical assieme a Gianluca Ferrato:
R. – Abbiamo sì curato l’aspetto della
persona che era sotto gli occhi di tutti, ma ci siamo anche posti il problema di capire
quale fosse la figura umana. Per questo, tutto il primo atto in realtà è improntato
sulla sua vita prima del Pontificato.
D. – Un esempio?
R. – Nel primo
atto c’è una bellissima scena, che poi noi riprenderemo verso il finale, che si svolge
in un parco giochi, subito dopo la guerra. Il parco giochi è diroccato, disastrato,
ed è un po’ l’esemplificazione della Cracovia post-bellica. Lì è dove Karol si rende
conto che la sua via, la sua vita, sarà dedicata al Signore. C’è una bella scena con
questi amici, con i quali lui scambia un dialogo molto puro, molto semplice, e si
pone delle domande su quello che è il senso della vita e su quello che poi lo porterà
alla scelta che ha fatto e che lo porterà a essere l’uomo che è stato. Questa scena
culmina e termina con una bellissima canzone di Maurizio Fabrizio e Guido Morra, che
è “Il dono”.
D. – Qualche scena che esemplifica il titolo del musical “Non
abbiate paura”?
R. – Naturalmente, l’inizio del secondo atto è tutto dedicato
al suo primo messaggio, a cominciare dall’affaccio su Piazza San Pietro. C’è questa
bellissima scena, che apre appunto con il suo discorso alla folla e che termina con
la canzone leit motiv dello spettacolo, che è “Non abbiate paura”, il suo grande
motto che dà il titolo appunto allo spettacolo.