In India partecipazione record nella prima giornata elettorale, che ieri ha coinvolto
sei circoscrizioni degli Stati nord-orientali dell’Assam e del Tripura. La partecipazione
al voto va dal 74% al 85%. Un buon segnale per una consultazione che si annuncia lunga
e incerta. Da New Delhi, Maria Grazia Coggiola:
La maratona
elettorale continuerà domani in altri cinque Stati del Nord-Est, un’area particolarmente
sensibile per la presenza della guerriglia separatista. E poi, giovedì, la battaglia
entrerà nel vivo con il voto a New Delhi, dove si scontrano i tre big: il leader della
destra, Narendra Modi, il numero due, astro emergente del Congresso, Rahul Gandhi,
e l’outsider, Arvind Kejriwal, che aveva già trionfato nelle amministrative di dicembre,
nella capitale indiana. I due Stati andati alle urne sono dominati dalla sinistra
e quindi non sono indicativi per questo voto. Tutti i sondaggi danno Modi per favorito,
ma nell’ultima settimana la sua supremazia ha cominciato a dare qualche segno di cedimento:
un suo comizio a New Delhi è stato cancellato. Nel manifesto presentato ieri, in ritardo,
ad elezioni ormai avviate, sono anche ricomparsi vecchi temi dell’identità induista.