Crisi Ucraina. Kiev inasprisce le pene per i reati contro lo Stato
Ancora una giornata di tensione in Ucraina, il segretario di Stato americano Kerry
ha denunciato la presenza nell’est del Paese di “provocatori” e “agenti russi inviati
per creare caos”. Le proteste filorusse potrebbero essere un pretesto – ha detto –
per un intervento militare. Il servizio di Roberta Gisotti:
Sul terreno
le forze governative ucraine hanno ripreso il controllo a Donetsk, nel sudest russofono
del Paese, attaccata da gruppi filorussi, ma il sindaco della città ha accusato le
nuove autorità di Kiev di incapacità nel gestire i problemi della regione mineraria
e industriale di Donbass. Sul piano diplomatico: la Russia si è detta pronta a negoziare
con Usa, Ue ed Ucraina, chiedendo che sia rappresentato anche il sud est del Paese,
e sia ultimata prima dei colloqui la bozza di nuova Costituzione ucraina, auspicando
una federalizzazione della nazione. Di questo certo parlerà il ministro degli Esteri
russo, Lavrov che incontrerà la prossima settimana il segretario di Stato Usa, Kerry.
Disponibile a trattative bilaterali con Mosca o multilaterali anche Kiev, che oggi
ha inasprito le pene per i reati contro lo Stato. Da un massimo di 3 si è passati
a 5 anni, e fino a 10 se il condannato ricopre un ruolo pubblico. Un passo che fa
discutere, come spiega Danilo Elia dell’Osservatorio Balcani e Caucaso, al
microfono di Massimiliano Menichetti: