2014-04-08 08:55:26

Brasile. Ragazzi di strada: dopo il Mondiale di calcio i loro diritti


“Hanno vinto i ragazzi della Tanzania e le ragazze del Brasile ma quello che conta sono le nuove amicizie e la fiducia in se stessi acquisita durante il torneo”: a parlare con l'agenzia Misna è Jo Griffin, uno degli organizzatori della Street Child World Cup che si è conclusa domenica sera a Rio de Janeiro. Le finali si sono giocate nel quartiere di Laranjeiras, nello storico stadio della squadra del Fluminense. I ragazzi della Tanzania hanno sconfitto 3-1 il Burundi, mentre le “padroncine” di casa del Brasile hanno superato le Filippine 1-0.

L’importante, però, è stato partecipare. Ne è convinto Dieudonné Nahimana, allenatore del Burundi battuto in finale. “Abbiamo dato il massimo – dice – giocando insieme, Hutu e Tutsi: anche per dare un calcio alle divisioni del passato”.

Al torneo hanno partecipato 25 squadre in rappresentanza di 19 Paesi, per lo più africani, asiatici e latinoamericani. E la competizione è stata anche occasione di dibattito. “I 230 giocatori – sottolinea Griffin – hanno partecipato a una conferenza unica, che porterà all’approvazione di una Dichiarazione di Rio: un documento nel quale si chiede di tutelare i diritti dei ragazzi di strada che sarà trasmesso alle Nazioni Unite”.

Secondo le statistiche dell’Onu, nel mondo i ragazzi di strada sono circa 100 milioni. La Street Child World Cup era cominciata il 28 marzo, con la benedizione e l’incoraggiamento di Papa Francesco, primo pontefice latinoamericano della storia ma soprattutto appassionato di calcio. (R.P.)







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