Noè e il diluvio protagonisti del film Noah, ma sono tante le invenzioni discutibili
Ha inaugurato sabato sera il Bari Film Festival, l'atteso "Noah" di Darren Aronofsky
che sarà nelle sale italiane da giovedì prossimo. Una spettacolare produzione americana
che prende spunto dall'episodio della Genesi in cui sono protagonisti Noè e il diluvio
e nella quale si moltiplicano episodi e personaggi di pura e discutibile invenzione.
Il servizio di Luca Pellegrini :
Il racconto
del diluvio universale e l'impresa di Noè e della sua arca sono tra i più famosi capitoli
della Genesi e tra i più amati dalle traduzioni pittoriche, narrative o di semplice
tradizione orale. Fu il grande John Huston nella sua spettacolare "Bibbia" ad interpretare
il patriarca sullo schermo in una indimenticabile e mirabile alchimia di paterna apprensione
per le sorti dell'umanità e di umile ascolto delle parole e dei comandi dell'Altissimo.
Nel tentativo di aggiornare l'aspetto mitico dell'episodio e di inserire le pur verosimili
ansie ecologiche e suggestioni apocalittiche che travagliano i nostri tempi, Darren
Aronofsky ha completato il suo atteso "Noah", uscito una settimana fa negli Stati
Uniti e presentato ieri sera a Bari. Di velleitario clamore epico, il film espande
la dicotomia tra bene e male - la famiglia di Noè ritirata sulle pendici di una brulla
collina, l'umanità discesa dalla stirpe di Caino dedita alle più nefande malvagità,
compreso il cannibalismo - e inserisce percorsi narrativi a dismisura diventando una
favola nera e frastagliata in cui è ristretto se non scomparso lo spazio del sacro
di cui si nutre l'episodio biblico, anche se parco di dettagli. Il volto di Russell
Crowe nel ruolo di Noè è quello di un vero guerriero e intorno a lui si strugge una
famiglia sconvolta dall'orrore che la circonda, ossessionata dal castigo cui lei stessa
è sottoposta nel timore che la stirpe degli uomini sia davvero alla fine. Si moltiplicano
anche una miriade di personaggi di finzione, alcuni risibili e imbarazzanti come i
giganti di pietra, chiamati i Guardiani, che racchiudono gli angeli ribelli in una
scoperta predilezione per le correnti new age. Un film che si compiace dell'egocentrismo
artistico di Aronofsky e nel quale affonda, come la terra devastata nelle pur spettacolari
scene delle acque che la sommergono mentre gli animali trovano rifugio nell'arca e
ivi si addormentano.