Rapiti in Camerun due sacerdoti italiani e una suora canadese
Papa Francesco prega per i due sacerdoti vicentini "fidei donum" don Giampaolo Marta
e don Gianantonio Allegri e per la suora canadese rapiti nella notte in Camerun ed
auspica una rapida e positiva soluzione della vicenda. E’ quanto riferisce la Sala
Stampa vaticana. Il Pontefice è stato informato del sequestro e si tiene in costante
contatto con la nunziatura. I tre religiosi sono stati prelevati da due gruppi armati
nelle loro abitazioni nella diocesi di Maroua, nel Nord del paese. La notizia è stata
confermata dalla Farnesina. Il servizio di Paolo Ondarza:
Don Giampaolo
don Gianantonio, sr Gilberte. Questi i nomi dei tre rapiti la notte scorsa in Camerun
da parte di gruppi di armati a bordo di auto che -riferisce una fonte della diocesi
di Vicenza - hanno fatto irruzione alle due di notte ora locale nelle case dei sacerdoti
e delle suore, mettendo a soqquadro tutto e portando via i tre religiosi. La Farnesina
ha confermato il sequestro. La fonte della diocesi di Vicenza non esclude che i sequestratori
possano essere terroristi islamici di Boko Haram, attivi nel nord della Nigeria, che
hanno sconfinato in Camerun. Proprio questa mattina il Papa aveva accettato la rinuncia
per raggiunti limiti di eta' del vescovo della diocesi di Maroua-Mokolo, mons. Philippe
Albert Joseph Stevens, nominando al suo posto padre Bruno Ateba Edo, superiore regionale
dei Padri Pallottini per il Camerun e la Nigeria. I tre sequestrati - secondo testimoni
- non avrebbero riportato ferite. Ascoltiamo la testimonianza di un sacerdote della
diocesi vicentina:
R. - Ho telefonato
perché sono in contatto con i preti che lavorano lì; altri due preti vicentini. Nella
diocesi del Nord Camerun - la diocesi di Maroua - siamo in quattro. Tra l’altro la
diocesi oggi era in attesa per la nomina del nuovo vescovo. Questa notte due preti
sono stati prelevati da due gruppi; sembra siano Boko Haram che sconfinano spesso
in Camerun dalla Nigeria. I nostri due preti lavorano in una parrocchia della diocesi
di Maroua: don Giampaolo Marta, che da sette anni opera lì e don Gianantonio Allegri,
presente sul posto da neanche un anno come missionari Fidei Donum, quindi la loro
attività è quella dell’evangelizzazione di queste popolazioni del Nord; un’evangelizzazione
intesa nel senso più completo del termine, quindi l’annuncio del Vangelo e la promozione
sociale. I sacerdoti della diocesi di Vicenza sono presenti da parecchi anni nella
diocesi di Maroua, con quattro preti e alcune comunità religiose vicentine.
D.
- Assieme a loro anche una religiosa, dunque …
R. - Esatto, perché nella parrocchia
dove lavoravano questi due preti c’è anche una comunità canadese. Hanno prelevato
una suora canadese, lasciando invece le altre suore camerunesi che sono lì e che fanno
parte della comunità e collaborano con i nostri preti.
D. - È da molti anni
che come sacerdoti vi trovate in Camerun?
R. - Dal 1987- 1988 al Sud. Poi ci
siamo trasferiti al Nord, dove ci sono una decina di preti. Ci sono due comunità,
quattro preti in due parrocchie diverse della stessa diocesi di Maroua.
D.
- Non ci sono state rivendicazioni al momento, ma in passato erano arrivate minacce?
R.
- Sì. I nostri preti erano allertati, tanto è vero che gli altri due hanno lasciato
la missione; per precauzione si sono spostati in città, mentre questi due purtroppo
avevano tardato a fare questo spostamento e la cosa è capitata nella notte verso le
due.
D. - Come vivete queste ore dopo il sequestro? Siete in apprensione e
in preghiera…
R. - Certo. La notizia si sta diffondendo adesso perché la cosa
è avvenuta nella notte. Il vescovo è stato avvertito. Tiene i collegamenti. Ho telefonato
già e mi sono messo in contatto sia con le nostre suore che sono in città di Maroua
sia con uno degli altri due preti. Neanche loro sanno, perché - al di là del fatto
- non ci sono rivendicazioni al momento.
D. - Si sente di levare un appello
dai nostri microfoni?
R. - Non ho l’autorizzazione a farlo perché il titolare
è l’Ufficio missionario. Quindi questa è stata una mia iniziativa sulla base del rapporto
che ho con la diocesi. Ogni anno vado lì ad insegnare, quindi conosco bene l’ambiente.