Iraq. Il Patriarca Sako: i cristiani non sono minoranza, ma cittadini
L’avvenire dei cristiani in Iraq e in Medio Oriente, le sfide politiche e religiose
che si pongono, il fondamentalismo islamico e la cooperazione tra cristiani e musulmani
contro la violenza: sono stati questi alcuni dei temi principali affrontati dal Patriarca
di Babilonia dei Caldei, Louis Sako, in un’intervista rilasciata al quotidiano cattolico
francese La Croix, a conclusione del colloquio internazionale sul tema della presenza
cristiana in Medio Oriente, svoltosi a Lione. Sottolineando con forza il fatto che
“non si deve considerare i cristiani come una minoranza, ma come dei cittadini”, si
è poi soffermato sul problema del sempre più ridotto numero di cristiani in Iraq,
conseguenza delle violenze perpetrate a loro danno. Il Patriarca ha quindi evidenziato
il ruolo che la comunità cristiana e cattolica svolge in un Paese a maggioranza musulmana,
impegnandosi nelle attività educative, sanitarie e di assistenza. Condannando il fanatismo
e l’intolleranza crescente contro i cristiani da parte di musulmani estremisti, che
percepiscono il cristianesimo come un pericolo, ha apprezzato l’apertura al dialogo
da parte dell’islam “moderato” così come la volontà di cooperare tra cristiani e musulmani.
Nell’attesa della redazione di una dichiarazione sulla libertà religiosa, il capo
della Chiesa caldea ha riferito che “un comitato di cristiani e musulmani potrebbe
preparare insieme questo documento che traccerebbe le paure e le speranze dei cristiani”,
attuandosi nello spirito di apertura che ha caratterizzato il Concilio Vaticano II.
Infine, il Patriarca dei Caldei ha ribadito la necessità vitale di “una dichiarazione
solenne che condanni la violenza dando a tutti, cristiani e musulmani, la libertà
di predicare civilmente la propria religione”. (G.P.)