2014-04-05 14:05:49

I testimoni di Cristo siano umili, non trionfalisti: così il Papa ai giovani fiamminghi


Ha fatto il giro del mondo l'intervista rilasciata da Papa Francesco ad alcuni ragazzi belgi il 31 marzo scorso in Vaticano e trasmessa giovedì sera dalla Tv pubblica fiamminga del Belgio VRT nelle sue parti principali. Venerdì è stata pubblicata integralmente. In questo servizio di Sergio Centofanti vi proponiamo alcuni brani inediti dell’intervista:RealAudioMP3

I poveri sono una bandiera del Vangelo, non del comunismo: questa è stata una delle espressioni del Papa più riprese dai mass media internazionali. Nella sua riflessione più ampia, ora pubblicata integralmente, Papa Francesco faceva riferimento anche ad un’altra povertà, Nel Vangelo si legge infatti che Gesù aveva “una certa preferenza per gli emarginati”:

“I lebbrosi, le vedove, i bambini orfani, i ciechi… le persone emarginate. E anche i grandi peccatori… e questa è la mia consolazione! Sì, perché Lui non si spaventa neppure del peccato! Quando trovò una persona come Zaccheo, che era un ladro, o come Matteo, che era un traditore della patria per i soldi, Lui non si è spaventato! Li ha guardati e li ha scelti. Anche questa è una povertà: la povertà del peccato”.

Il Papa, rispondendo ad un’altra domanda, afferma di trovare Dio soprattutto nei malati: ma anche nella lettura della Bibbia, nella celebrazione dei Sacramenti, nel lavoro quotidiano e, ovviamente, nella preghiera. Ma il Papa come prega Dio?

“Mi lascio guardare da Lui. E io sento – ma non è sentimentalismo – sento profondamente le cose che il Signore mi dice. Alcune volte non parla… niente, vuoto, vuoto, vuoto… ma pazientemente sto lì, e così prego… Sono seduto, prego seduto, perché mi fa male inginocchiarmi, e alcune volte mi addormento nella preghiera… E’ anche una maniera di pregare, come un figlio con il Padre, e questo è importante: mi sento figlio con il Padre”.

Infine, c’è una domanda su come annunciare il Vangelo agli altri nella società di oggi:

“La strada migliore è la testimonianza, ma umile: ‘Io sono così’, con umiltà, senza trionfalismo. Quello è un altro peccato nostro, un altro atteggiamento cattivo, il trionfalismo. Gesù non è stato trionfalista, e anche la storia ci insegna a non essere trionfalisti, perché i grandi trionfalisti sono stati sconfitti. La testimonianza: questa è una chiave, questa interpella. Io la do con umiltà, senza fare proselitismo. La offro. E’ così. E questo non fa paura. Non vai alle crociate”.







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