2014-04-05 08:17:43

Argentina: dal “Tavolo di dialogo” un appello a porre fine alle violenze a Santa Fe


Con un forte appello alla società e allo Stato affinché affrontino la grave situazione di violenza e d’insicurezza nella provincia argentina di Santa Fe, si è concluso in questi giorni l’incontro del “Tavolo di Dialogo”, convocato dall’arcidiocesi di Santa Fe dopo i gravi episodi che hanno sconvolto l’opinione pubblica del Paese. Al termine dei lavori, il “Tavolo di Dialogo” - associazione costituita da istituzioni pubbliche, private, religiose, educative e della società civile per fare fronte alle problematiche della provincia – ha diffuso un comunicato in cui si condanna l’assenza dello Stato in una regione afflitta dalla “violenza, l’insicurezza, la delinquenza e la morte”. Un’assenza che si è evidenziata con l’insorgere di gruppi cittadini che, davanti alla mancanza di forze pubbliche, si fanno giustizia da sé. L’episodio più drammatico, tra i cinque accaduti negli ultimi mesi nella provincia, è accaduto a Rosario, dove un gruppo di cittadini ha malmenato un giovane ladro di appena 18 anni, che poi è morto in ospedale dopo quattro giorni di agonia. “Condanniamo le risposte di una ‘giustizia fai da te’ perché non fanno altro che alimentare la violenza”, si legge nel documento finale della riunione del Tavolo, presieduta da mons. José María Arancedo, arcivescovo di Santa Fe e presidente della Conferenza episcopale argentina. “Non possiamo abituarci a convivere con il delitto, la violenza e la morte”, afferma il comunicato. “Sappiamo - si legge ancora - che tra le cause di questa realtà che ci impoverisce e ci paralizza ci sono l’emarginazione, il narcotraffico, l’assenza di una cultura di valori che dia un senso alla vita, ma soprattutto la latitanza di una dirigenza politica responsabile del bene comune dei cittadini”. Infine, la nota sottolinea l’urgenza di una cultura del dialogo, dell’incontro e della solidarietà, nella cornice di uno Stato di diritto che abbia alla base una società libera, giusta e fraterna. “Questo richiede - conclude il Tavolo - la presenza di tutti i poteri dello Stato che, nell’esercizio delle proprie funzioni e con l’applicazione della legge, rafforzino la vita democratica”. (A cura di Alina Tufani)







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