Filippine: a Cebu un "Villaggio Francesco" per i sopravvissuti al tifone Haiyan
La ricostruzione nelle aree devastate da Yolanda nel novembre passa anche attraverso
la realizzazione di un nuovo insediamento, intitolato al Pontefice argentino. Un "segno
di speranza" per una popolazione che, ancora oggi a distanza di quasi cinque mesi,
vive nei Centri di accoglienza o in alloggi di fortuna. I vertici dell'istituto San
Francesco Saverio a Manila e il gruppo Erda (Educational Research and Development
Assistance) - riferisce l'agenzia AsiaNews - stanno infatti costruendo ex novo un
villaggio a Cebu - che verrà chiamato Papa Francesco Gawad Kalinga (Gk) - pensato
proprio per le vittime del devastante tifone. La cerimonia di inizio lavori, con la
posa della prima pietra, si è tenuta il 30 marzo scorso.
Dedicato a Papa Francesco,
primo Pontefice gesuita e strenuo promotore di una fede vissuta "attraverso gesti
concreti", il Gk Village accoglierà i sopravvissuti del tifone provenienti da diverse
zone a nord di Cebu. I beneficiari del progetto sono selezionati in base a criteri
di giustizia ed equità; alla futura comunità verranno inoltre forniti programmi di
formazione e di sostentamento.
Il villaggio sarà costituito da 45 case, ciascuna
delle quali verrà a costare 150mila pesos (poco più di 3.300 dollari); La scuola di
San Francesco Saverio ne sponsorizzerà 30, mentre le altre 15 saranno appannaggio
di Erda. La cerimonia di inaugurazione dei lavori si è aperta con una Messa celebrata
da alcuni padri gesuiti.
Fin dall'inizio dell'emergenza, la scuola di San Francesco
Saverio si è subito attivata nell'opera di aiuti alle vittime, con raccolte fondi
cui hanno aderito benefattori filippini e stranieri. A giugno l'istituto, in collaborazione
con altri enti fra i quali l'ateneo di Manila, promuoverà un'iniziativa di volontariato
durante la quale i partecipanti contribuiranno alla costruzione di piccole abitazioni
nelle zone devastate dal tifone.
Abbattutosi sulle isole Visayas (Filippine
centrali) l'8 novembre 2013, Haiyan/Yolanda ha colpito a vario titolo almeno 11 milioni
di persone e per un ritorno alla piena normalità saranno necessari otto miliardi di
dollari. Il numero delle vittime sarebbe superiore a 5mila, anche se il Presidente
Aquino ha voluto ridimensionare le cifre, sottolineando che le prime stime (superiori
a 10mila) erano frutto della reazione emotiva alla tragedia e il numero dei morti
non supera i 2.500. Del resto l'estensione del territorio, la sua frammentazione e
la difficoltà nell'accedere in alcune aree hanno rappresentato un serio ostacolo agli
interventi. Sono quasi 11 milioni gli abitanti che hanno subito danni o perdite a
vario titolo, sparsi in 574 fra municipalità e città diverse. Il Pime (Pontificio
Istituto Missioni Estere) ha lanciato una raccolta fondi per aiutare i sopravvissuti.
(R.P.)