Mons. Chullikat all’Onu: la famiglia, fondamentale per sradicare la povertà
La famiglia è fondamentale per lo sradicamento della povertà e la promozione dell’uguaglianza:
così, in sintesi, l’arcivescovo Francis Chullikat, osservatore permanente della Santa
Sede presso l’Onu, è intervenuto nei giorni scorsi alla terza sessione di lavoro delle
Nazioni Uniti sugli obiettivi per lo sviluppo del Millennio. “Lo sradicamento della
povertà – ha detto mons. Chullikat – costituisce la più grande sfida globale che il
mondo ha davanti oggi ed è un requisito indispensabile per lo sviluppo sostenibile”.
Di qui, la sottolineatura forte posta dal presule alla tutela della famiglia, perché
è all’interno di essa che “le future generazioni dell’umanità vengono accolte, nutrite,
vestite e curate”. “Il futuro che vogliamo noi – ha ribadito l’osservatore permanente
– è il futuro che vogliamo per i nostri figli ed i figli dei nostri figli”. Ricordando,
quindi, quanto raccomandato da Rio+20, la Conferenza internazionale sullo sviluppo
sostenibile svoltasi nel giugno 2012, mons. Chullikat ha evidenziato “la necessità
di promuovere la solidarietà tra le generazioni”, con l’obiettivo di “raggiungere
uno sviluppo sostenibile che tenga contro dei bisogni delle generazioni furure”. Per
questo, il presule ha evidenziato “la centralità della famiglia”, intesa come “unità
basilare della società”, da tutelare con “politiche sensibili che ne rafforzino la
stabilità”, in quanto “istituzione sociale fondamentale”. Guardando, poi, alle priorità
di sviluppo dopo il 2015, anno stabilito dall’Onu per il raggiungimento degli obiettivi
del Millennio, mons. Chullikat ha aggiunto: “Chiediamo a tutti gli Stati di riconoscere
che inserire la famiglia come priorità nell’agenda per lo sviluppo post-2015 è un
passo avanti”. Infine, l’osservatore permanente ha citato l’appello lanciato da Papa
Francesco nell’Esortazione apostolica “Evangelii gaudium”: “Prego il Signore che ci
regali più politici che abbiano davvero a cuore la società, il popolo, la vita dei
poveri! È indispensabile che i governanti e il potere finanziario alzino lo sguardo
e amplino le loro prospettive” (n. 205). (I.P.)