La Chiesa ha tre nuovi Santi: Giuseppe de Anchieta, Francesco de Laval e Maria dell'Incarnazione
La Chiesa ha tre nuovi Santi: Francesco de Laval, Maria dell’Incarnazione e Giuseppe
de Anchieta. Il Papa, questo giovedì, ha infatti esteso il loro culto alla Chiesa
universale, dopo aver accolto la relazione del cardinale Angelo Amato, prefetto della
Congregazione per le Cause dei Santi. Sarà il Pontefice a presiedere il 24 aprile
la Messa di ringraziamento per la Canonizzazione di Anchieta nella Chiesa di Sant’Ignazio
di Loyola a Roma. Papa Francesco ieri ha anche autorizzato la promulgazione dei Decreti
riguardanti 4 prossimi nuovi Santi, un Beato e 8 Venerabili Servi di Dio. Ce ne parla
Benedetta Capelli:
Le tre vite
dei nuovi Santi sono state tutte protese al servizio dei più deboli, delle minoranze
indigene, delle missioni della Chiesa nel mondo. Uomini e donne pionieri e coraggiosi,
capaci di seguire la luce della Croce anche nei momenti più bui. E’ il caso di Maria
Guyart, nata nel 1599 a Tours, in Francia, da una famiglia di panettieri che, pur
avvertendo la chiamata religiosa, obbedì al padre diventando la moglie di un proprietario
di un piccolo setificio. Ebbe un figlio e dopo pochi mesi dalla sua nascita rimase
vedova. Gravata dai debiti, si dedicò agli affari aziendali maturando una grande capacità
di gestione. Una vera e propria imprenditrice del XVII secolo in un ambiente prettamente
maschile nel quale le donne erano emarginate. A guidarla la sua profonda fede in Gesù:
con gli anni si orientò verso una vita contemplativa. Nel 1620 cominciarono le visioni
trinitarie. Dopo 11 anni entrò nelle Orsoline, lasciando la custodia del figlio alla
sorella. Cambiò il suo nome in Maria dell’Incarnazione e pian piano crebbe in lei
il desiderio di partire in missione. Il Québec fu la sua destinazione: qui costruì
un convento, imparò i dialetti degli indiani, scrisse per loro il catechismo, grammatiche
e dizionari, occupandosi anche dei bambini che cresceva ed educava. Morì nel 1672
lasciando una comunità di una trentina di suore, dalle quali sarebbero poi derivate
le “Orsoline del Canada”. Oggi è conosciuta come la madre della Chiesa cattolica del
Québec.
Una storia simile è quella di Francesco de Laval, primo vescovo della
diocesi di Québec, anche lui nato in Francia da una delle famiglie più in vista. Studiò
dai gesuiti e venne ordinato sacerdote nel 1647, per sei anni operò come vicario generale
di Evreux, ma il contatto con i missionari lo spinsero verso questa strada, divenendo
vicario apostolico per il Tonchino, in Indocina. Un incarico che però non poté esercitare
per le pressioni politiche delle potenze coloniali europee. Ormai la passione per
i Paesi lontani si era accesa e pertanto Francesco si mise a disposizione delle missioni
canadesi. Consacrato vescovo e nominato nel 1658 vicario apostolico della Nuova Francia,
si mise subito al lavoro per la Chiesa canadese facendo nascere parrocchie, ospedali,
scuole. Difese gli indiani che erano sfruttati dai mercanti, si batté per la coesistenza
pacifica tra le popolazioni indigene e quelle europee, non si piegò alle spinte di
chi voleva una Chiesa nazionale sul modello gallicano. Favorì nel 1676 la nascita
della “Congregazione di Notre-Dame”, una comunità di religiose non di clausura ma
dedite all’insegnamento, una vera e propria novità per la Chiesa dell’epoca. Francesco
aveva uno stile di vita semplice, duro: fino agli ultimi anni ebbe l’abitudine di
dormire sul pavimento, di alzarsi alle due del mattino, di celebrare la Messa alle
quattro e mezzo per gli operai del Québec. Tanta dedizione portò i suoi frutti: le
parrocchie da 5 salirono a 35, i sacerdoti da 24 a 102 e le religiose da 22 a 97.
Infine, tra i nuovi Santi c’è l’Apostolo del Brasile, così lo definì Giovanni
Paolo II beatificando Giuseppe de Anchieta nel 1980. Era un gesuita nato nel 1534
a San Cristobal de la Laguna nell’isola di Tenerife, in Spagna, dopo gli studi a Coimbra,
in Portogallo, venne inviato nel 1553 in Brasile che divenne la sua vera patria. Un
amore grande tra i nativi e lui: a San Salvador de Bahia imparò il tupì, la lingua
di una tribù locale che diventerà la chiave di accesso alla conversione degli indios.
Sarà proprio de Anchieta a pubblicare in lingua tupì la prima grammatica ma anche
preghiere e canti tanto da essere oggi considerato il creatore della letteratura brasiliana.
Fu anche uno dei fondatori delle città di San Paolo e di Rio de Janeiro. A 42 anni
divenne il quinto provinciale della Compagnia di Gesù, incarico che tenne per 11 anni.
La prassi adottata in questi tre casi è stata quella della Canonizzazione
cosiddetta «equipollente», pratica utilizzata nei riguardi di figure di particolare
rilevanza ecclesiale per le quali è attestato un culto liturgico antico esteso e con
ininterrotta fama di santità e di prodigi. La stessa prassi è stata adottata da Papa
Francesco per le canonizzazioni di Angela Foligno (9 ottobre 2013) e di Pietro Favre
(17 dicembre 2013). Formulata da Benedetto XIV nella sua opera “De Servorum Dei beatificazione
et de Beatorum canonizatione”, tale pratica è stata effettuata regolarmente dalla
Chiesa, anche se non con frequenza; essa comporta che il Papa estenda precettivamente
a tutta la Chiesa il culto di un servo di Dio non ancora canonizzato, mediante l’inserimento
della sua festa, con Messa e ufficio, nel Calendario della Chiesa universale.
Nella
medesima udienza al cardinale Amato, il Santo Padre ha autorizzato la Congregazione
a promulgare i Decreti relativi a quattro prossimi nuovi Santi, un nuovo Beato e 8
Venerabili Servi di Dio. Saranno proclamati Santi: il Beato Giovanni Antonio Farina,
Vescovo di Vicenza, Fondatore dell'Istituto delle Suore Maestre di Santa Dorotea Figlie
dei Sacri Cuori; nato a Gambellara (Vicenza, Italia) l'11 gennaio 1803 e morto a Vicenza
(Italia) il 4 marzo 1888; il Beato Ciriaco Elia Chavara, Sacerdote, Fondatore della
Congregazione dei Carmelitani della Beata Vergine Maria Immacolata; nato a Kainakary
(Kerala, India) il 10 febbraio 1805 e morto a Koonammavu (Kerala, India) il 3 gennaio
1871; il Beato Nicola da Longobardi (al secolo: Giovanni Battista Clemente Saggio),
Oblato professo dell'Ordine dei Minimi; nato a Longobardi (Cosenza, Italia) il 6 gennaio
1650 e morto a Roma (Italia) il 3 febbraio 1709; la Beata Eufrasia del Sacro Cuore
(al secolo: Rosa Eluvathingal), Suora professa della Congregazione delle Suore della
Madre del Carmelo; nata nel villaggio di Kattoor (Kerala, India) il 17 ottobre 1877
e morta a Ollur (Kerala, India) il 29 agosto 1952;
Sarà proclamato Beato il
Venerabile Servo di Dio Luigi della Consolata (al secolo: Luigi Bordino), nato a Castellinaldo
(Cuneo, Italia) il 12 agosto 1922 e morto a Torino (Italia) il 25 agosto 1977.
Infine,
sono stati proclamati Venerabili Servi di Dio con il riconoscimento delle virtù eroiche:
il Servo di Dio Francesco Simón Ródenas, dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini,
Vescovo titolare di Echino, già Vescovo di Santa Marta; nato a La Aparecida (Alicante,
Spagna) il 2 ottobre 1849 e morto a Masamagrell (Valencia, Spagna) il 22 agosto 1914;
il Servo di Dio Adolfo Barberis, Sacerdote diocesano, Fondatore dell'Istituto delle
Suore del Famulato Cristiano; nato a Torino (Italia) il 1° giugno 1884 ed ivi morto
il 24 settembre 1967; il Servo di Dio Maria Clemente (al secolo: Giuseppe Staub),
Sacerdote professo della Congregazione degli Agostiniani dell'Assunzione, Fondatore
della Congregazione delle Suore di Santa Giovanna d'Arc; nato a Kaysersberg (Alsazia
Lorena, Francia) il 2 giugno 1876 e morto a Sillery (Québec, Canada) il 16 maggio
1936; il Servo di Dio Sebastiano Elorza Arizmendi, Laico professo dell'Ordine di Sant'Agostino;
nato a Idiazábal (Spagna) il 31 ottobre 1882 e morto a Santa María de La Vid (Spagna)
l'8 dicembre 1942; la Serva di Dio Maria Teresa di Gesù Eucaristico (al secolo: Dulce
Rodrigues dos Santos), Fondatrice della Congregazione delle Piccole Missionarie di
Maria Immacolata; nata a São Paulo (Brasile) il 20 gennaio 1901 e morta a São José
dos Campos (Brasile) l'8 gennaio 1972; la Serva di Dio Clara della Concezione (al
secolo: Giovanna della Concezione Sánchez García), Monaca professa dell'Ordine di
Santa Chiara; nata a Torre de Cameros (Logroño, Spagna) il 14 febbraio 1902 e morta
a Soria (Spagna) il 22 gennaio 1973; la Serva di Dio Maria Maddalena di Gesù Sacramentato
(al secolo: Maria Giuseppina Teresa Marcucci), Religiosa professa della Congregazione
della Passione di Gesù Cristo; nata a San Gimignano-Ponte Moriano (Lucca, Italia)
il 24 aprile 1888 e morta a Madrid (Spagna) il 10 febbraio 1960; il Servo di Dio Luigi
Rocchi, Laico; nato a Roma (Italia) il 19 febbraio 1932 e morto a Macerata (Italia)
il 26 marzo 1979.