2014-04-02 08:58:37

Vertice Ue-Africa: al centro economia e sicurezza


È un’Africa “con un atteggiamento più deciso” quella che si presenta al quarto summit Unione Europea-Africa di Bruxelles, in programma oggi e domani, ma “il cambio di mentalità non si è ancora tradotto in pratica”. A sostenerlo, parlando con l'agenzia Misna, è Geert Laporte, vicedirettore del think tank European Centre for Development Policy Management (Ecpdm): dai documenti preparatori, dice, “sono emersi più input da parte africana rispetto al passato, quando gli europei presentavano testi, per così dire, precotti”. Restano però sbilanciati i dati economici, presupposto ineliminabile del vertice, il cui tema è “Investire nelle persone, nella prosperità e nella pace”: l’Europa è ancora il primo partner per l’Africa sia negli investimenti diretti (221 miliardi di euro) che negli aiuti allo sviluppo (18,5 miliardi nel 2012, il 45% del totale).

La delegazione Ue sarà guidata dal presidente della Commissione José Manuel Barroso e dal presidente del Consiglio europeo Herman van Rompuy, che saranno affiancati dalle loro controparti dell’Unione Africana: Nkosazana Dlamini-Zuma e il presidente di turno dell’Ua, Mohamed Ould Abdel Aziz. A segnare la vigilia del vertice anche due importanti defezioni: il presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe, invitato nonostante le sanzioni europee contro di lui, non sarà presente dopo il rifiuto delle autorità di concedere un visto anche alla moglie Grace, mentre il sudafricano Jacob Zuma ha rinunciato a guidare la delegazione del suo Paese. Ci sarà invece il capo di Stato nigeriano, Goodluck Jonathan, il cui Paese nei giorni scorsi ha spinto il blocco regionale dell’Africa occidentale (Cedeao/Ecowas) a rinviare l’adesione agli accordi di partenariato economico (Ape/Epa) con Bruxelles, visti come poco convenienti per l’Africa. Il tema potrebbe essere discusso a margine dei lavori, che si concentreranno sull’educazione, sugli incentivi agli investimenti e alla crescita e sulle politiche di sicurezza.

“Non mi aspetto accordi di sostanza” dice a questo proposito Laporte, secondo cui “è molto importante come si deciderà di affrontare gli argomenti: esistono ancora fattori d’irritazione che vanno rimossi”. In generale, per il vice-direttore dell’Ecpdm, “serve un cambio di mentalità”: l’Europa “deve fare chiarezza sulle sue intenzioni e i suoi interessi” mentre l’Africa sarebbe più credibile “se potesse mobilitare risorse finanziarie proprie nelle questioni chiave”. (R.P.)







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