Crisi Ucraina. La Nato rafforza il sostegno a Kiev e sospende ogni collaborazione
con la Russia
La Russia aumenta di un terzo il prezzo per gli approvvigionamenti di gas all’Ucraina,
mentre a Bruxelles la Nato congela ogni tipo di collaborazione civile e militare con
Mosca. L’Alleanza fornirà aiuti ai membri dell’Europa orientale, ma Francia e Germania
frenano sulla presenza di truppe della Nato in Ucraina. Non si ha per ora certezza
sull’entità del ritiro delle truppe federali dai confini occidentali. La cancelliera
tedesca Merkel chiederà al Cremlino chiarimenti. Giuseppe D’Amato:
Kiev non ha
saldato né i debiti per le consegne del 2013, né ha pagato le forniture presenti.
Ecco la ragione per cui Mosca alza il prezzo del gas. La Russia vanta già un credito
di ben 1,7 miliardi di dollari. La prima conseguenza automatica è che il costo del
transito del gas verso l’Europa in territorio ucraino aumenterà del 10%. Gli specialisti
si domandano già se questo sarà l’inizio della terza guerra del gas tra i due Paesi
slavi dopo quelle del 2006 e 2009. A Bruxelles la Nato ha intanto deciso di rafforzare
le misure di protezione dell’Europa orientale. Parte di questi aiuti dovrebbero andare
anche all’Ucraina, che ha approvato ben 7 manovre con le truppe dell’Alleanza nei
prossimi mesi. Immediato il monito della Russia a Kiev di non tentare di aderire alla
Nato. Francia e Germania ritengono che si debbano evitare mosse che provochino l’aggravamento
della crisi. A Kiev, mentre la polizia disarma militanti di estrema destra, l’ex premier
Timoshenko ha parole durissime contro Putin e la Russia.