Nigeria: Amnesty denuncia crimini di guerra e contro l'umanità nel Nordest del Paese
Amnesty International denuncia, in un suo rapporto, l’aumento della violenza nel Nordest
della Nigeria, dove nei primi mesi del 2014 sono state uccise almeno 1500 persone,
oltre la metà della quale civili, a causa dell’aumento degli attacchi del gruppo armato
islamista "Boko haram" e delle rappresaglie incontrollate delle forze di sicurezza
del Paese. Veronica Giacometti ha raccolto il commento di Riccardo Noury,
portavoce di Amnesty International Italia:
R. – E’ un numero
che ci dice con, estrema chiarezza, che nel Nordest della Nigeria è in corso quello
che il diritto chiama un conflitto non internazionale tra due parti, che sono il gruppo
armato islamista "Boko Haram", e le forze di sicurezza della Nigeria. Abbiamo denunce
e testimonianze riguardanti crimini di guerra e crimini contro l’umanità, commessi
nel contesto di questo conflitto, in cui la popolazione civile è terrorizzata e si
trova tra l’incudine e il martello, al centro di uno scontro sempre più feroce fatto
di atti di violenza inauditi e di rappresaglie indiscriminate.
D. – Quale potrebbe
essere la strada da seguire per porre fine a questo ciclo di violenze?
R. –
Paradossalmente, il governo centrale nigeriano solo poche settimane fa aveva detto
che la guerra contro "Boko Haram" era terminata. E’ difficile credere a questa situazione,
vedendola sul campo. Quello che dev’essere fatto e che Amnesty International ha sollecitato
con la diffusione di questo rapporto, è che il problema diventi internazionale, ovvero
l’Unione Africana e le Nazioni Unite devono agire sul governo nigeriano affinché capisca
che questa tattica del terrore non può funzionare ed è soltanto un bacino di coltura
per nuovi adepti di "Boko Haram"; occorre che la popolazione civile non abbia più
alcun motivo di rancore che la porti a simpatizzare per questi terroristi; occorre
indagare su tutte le denunce di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità. Se
il governo nigeriano non ce la fa, è bene che ci sia un aiuto internazionale nell’assicurare
giustizia. Certamente, è singolare che la Nigeria sta per assumere, questo mese, la
presidenza del Consiglio per la pace e la sicurezza dell’Unione Africana... questo
raggruppamento regionale dovrebbe chiedersi se la Nigeria è all’altezza di poter assumere
questo incarico.