Sì del Cdm alla riforma del Senato. Renzi: una svolta per politica e istituzioni
E' una grandissima svolta per la politica e le istituzioni. Cosi' il premier Matteo
Renzi in conferenza stampa a Palazzo Chigi commenta il via libera che ieri pomeriggio
il Consiglio dei ministri ha dato all'unanimita' al ddl costituzionale sul Senato.
Critiche arrivano però anche da una parte del Pd. Serve il confronto, dice la senatrice
Angelica Saggese. Il servizio di Debora Donnini:
Il Consiglio
dei ministri dà il via libera al disegno di legge costituzionale che prevede la riforma
del Senato, ovvero la sua trasformazione in camera non elettiva composta da rappresentanti
di Regioni e Comuni. "Noi - ha spiegato Renzi - approviamo un ddl che intende superare
il bicameralismo perfetto con quattro paletti: no al voto di fiducia, no al voto sul
bilancio, no all’elezione diretta dei senatori, no all’indennità' per i senatori".
Il ddl costituzionale prevede anche una revisione del Titolo V della Costituzione,
con il riordino della ripartizione di competenze tra Stato e Regioni e l’abolizione
del Cnel. Renzi vuole arrivare ad una prima lettura del testo entro le elezioni europee,
il 25 maggio. In conferenza stampa annuncia poi che nella settimana di Pasqua saranno
varati i decreti per gli sgravi di 80 euro in busta paga per i meno abbienti, che
martedì o mercoledì sarà presentato il Documento di economia e finanza e che entro
fine aprile saranno affrontati i temi del fisco e della pubblica amministrazione.
Critiche arrivano però anche dal Pd. "Vogliamo riformare il Senato ma non possiamo
accettare un progetto a scatola chiusa. Serve confronto e spero che Renzi lo accetti”,
dice la senatrice Pd Angelica Saggese, conversando con l'ANSA, e rivelando che il
gruppo dei 25 senatori Pd contro la riforma Renzi "potrebbe essere anche piu' ampio".
Da parte sua il presidente del Senato Grasso rivendica la possibilità di poter esprimere
la sua opinione senza essere accusato di parzialità. "Non sono preoccupato" da spaccature
nel Pd sulle riforme ribatte Renzi: "credo ci sara' una posizione di grande condivisione
del progetto". E a Berlusconi dice che su legge elettorale e riforme c’è anche l’impegno
del governo.
E per un commento sulla riforma del Senato, Alessandro
Guarasci ha sentito il costituzionalista Stefano Ceccanti:
R. - Io ho
sempre pensato che fosse coerente con un impianto del Senato che deve risolvere il
conflitto Stato-Regioni, che ora è presso la Corte, e che questo Senato dovesse essere
rappresentativo soprattutto delle autonomie e quindi che non dovesse essere elettivo.
D.
- Ma non rischiamo di avere un organismo senza alcun potere?
R. - No. Noi dobbiamo
tener presente quali sono le regolarità anche degli altri sistemi parlamentari europei.
Le Seconde Camere non sono fatte per paralizzare le Prime Camere che hanno il monopolio
del rapporto fiduciario con il governo; sono fatte per rappresentare un'altra cosa,
cioè le autonomie territoriali. Più rappresentano un'altra cosa, più sono utili. Altrimenti,
se fossero un doppione non avrebbero senso.
D. - Secondo lei, un giudizio politico:
Renzi incontrerà difficoltà nel fare approvare questa riforma?
R. - Guardi,
difficoltà ne incontrerà; però, il governo e la legislatura sono appesi al fare le
riforme. Non è una situazione ordinaria: se per caso si dovessero impaludare queste
riforme, si andrebbe fatalmente a elezioni anticipate drammatiche. Io penso che nessuno
voglia tirare la corda fino a questo punto.