Scampia: una libreria porta la cultura tra i giovani nei "feudi" della camorra
Nella periferia a nord di Napoli, a Scampia, nota soprattutto per essere la piazza
di spaccio di Europa, apre i battenti la libreria “Marotta&Cafiero”. Il progetto nasce
dalla collaborazione tra l’Istituto Alberghiero del quartiere Vittorio Veneto e la
casa editrice di Scampia. Erano 37 anni che mancava uno spazio al quartiere, un vero
e proprio caffè letterario, una palestra per i giovani dell’Istituto, che avranno
occasione di gestire totalmente l’attività. Veronica Giacometti ha intervistato
Rosario Esposito La Rossa, editore della Marotta&Cafiero:
R. - Ci sono
voluti dieci anni per l’apertura di questa libreria, eravamo piccoli quando la sognavamo.
L’abbiamo desiderata dopo la morte di Antonio Landieri, nostro cugino – disabile di
25 anni – ucciso durante una faida di camorra a Scampia, nel 2004. Nella stessa via,
a 1001 passi di distanza, abbiamo aperto una libreria. Quindi, la risposta a quei
proiettili che uccisero Antonio oggi è la cultura, libri che nascono dal territorio.
Non un progetto calato dall’alto ma l’impegno dei giovani del territorio per cambiare
il posto in cui vivono.
D. – Che segnale volete dare, infatti, con questo progetto?
R.
– Più che un segnale, noi vogliamo creare proprio qualcosa di concreto per la cittadinanza
perché ci sembra assurdo che in un quartiere, dove il 50% della popolazione ha meno
di 25 anni, e in quartiere che ha più di 20 istituti scolastici, un ragazzo di Scampia
debba fare dieci chilometri per avere un libro. Questo ci sembrava assurdo. Così,
noi – che in questi anni ci siamo impegnati attraverso la nostra casa editrice, la
Marotta&Cafiero Editori, a promuovere il libro e tutte le sue funzioni nella città
– visto che veniamo da questo territorio, abbiamo lanciato questo esperimento all’interno
di una scuola. È la prima volta in Italia che succede una cosa del genere, proprio
perché all’interno della scuola c’era l’humus necessario affinché un’iniziativa come
questa potesse prosperare e crescere.
D. – Per realizzare la libreria, sono
stati utilizzati soltanto materiali di riciclo…
R. – Non è stato speso un fondo
pubblico per la realizzazione di questa libreria. Scaffalature, muri… tutto è stato
fatto con materiali di riciclo trovati dai ragazzi del quartiere. Non sono stati spesi
soldi pubblici della scuola, ma soltanto grazie all’impegno dei ragazzi è stato possibile
realizzare tutto questo.
D. – Ci sono già eventi in programma dopo l’inaugurazione?
R.
– Il primo aprile avremmo l’onore di ospitare Pino Ciccarelli, uno dei più grandi
sassofonisti italiani, che ha collaborato con Biagio Antonacci e Loredana Bertè e
che ha scritto un libro che si chiama “Magari in un’altra vita”, che racconta di come
la musica possa sconfiggere l’eroina. In allegato a questo libro, c’è anche un Cd
con alcune colonne sonore ed avremmo il piacere di ascoltare anche dei brani. Ospiteremo,
inoltre, Maria Bolignano, comica napoletana, unica donna a vincere il Premio Troisi
in città. Tanti incontri, soprattutto organizzati dai ragazzi, e anche la gestione
stessa della libreria è portata avanti da ragazzi. Sarà un grande laboratorio per
questo quartiere.