La riforma del Senato al centro del Consiglio dei ministri
Politica italiana. E' iniziato nel pomeriggio a Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri
che ha, tra l'altro, all'ordine del giorno il ddl costituzionale per il superamento
del bicameralismo paritario con la riforma del Senato, la riduzione del numero dei
parlamentari, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte seconda
della Costituzione. Il premier Renzi avverte: o facciamo le riforme o non ha senso
che gente come me sia al governo. Perplessità dal ministro Giannini mentre Berlusconi
invita ad approvare l’Italicum il prima possibile. Il servizio di Debora Donnini:
“Non ci sto
a fare le riforme a metà”. Renzi è netto nel difendere il provvedimento per cambiare
il Senato “in cui – spiega – senza indennità siedano sindaci e presidenti di Regione".
I paletti fondamentali per Renzi sono: senatori gratis, che non votino più la fiducia,
che non votino il bilancio e soprattutto che il Senato non sia eletto, “perché – dice
- noi in Italia abbiamo il numero di parlamentari più alto d’Europa, anzi più alto
addirittura degli Usa”. Arrivano però i distinguo con il ministro dell’istruzione
Stefania Giannini che invita Renzi a non avere fretta: serve più maturazione, sostiene
dicendo che che “è un po inconsueto che sia il governo a presentare una proposta di
legge su questo tema e che serve che il parlamento ne discuta per ritoccare e migliorare
alcuni aspetti. Anche per il presidente della Camera Laura Boldrini serve un dibattito.
Da parte sua Forza Italia chiede che la prima riforma sia quella elettorale ed è lo
stesso Berlusconi in un’intervista su il Mattinale a sottolineare che bisogna approvare
l’Italicum il prima possibile.