Creato. Gli studiosi: urgente uno sviluppo realmente sostenibile
Per costruire un modello di sviluppo realmente sostenibile servono tre grandi trasformazioni:
un nuovo sistema energetico in grado di ridurre la produzione di anidride carbonica,
un’agricoltura più sostenibile e un’educazione per le nuove generazioni alla tutela
del Creato. Questi, secondo Jeffrey Sachs, direttore dell’Earth Institute della
Columbia University, sono i punti fondamentali per salvaguardare il pianeta. Lo studioso
è intervenuto al Convegno promosso dal Pontificio Consiglio per la Famiglia e dall’associazione
culturale Greenaccord “Famiglia, custodisci il Creato!”: ai partecipanti, Papa Francesco
ha inviato un messaggio, a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin,
in cui ha auspicato che ''la famiglia, custode privilegiata del dono della vita, sia
anche luogo fondamentale di educazione al rispetto del grande dono del Creato''. Marina
Tomarro ha intervistato Jeffrey Sachs:
R. - The world’s
climate is changing, and it is changing at a very dramatic rate. … “Il clima mondiale
in questo momento sta cambiando in maniera davvero drammatica. Alcuni anni fa i governi
di molti Paesi del mondo si erano messi d’accordo per prendere delle misure per abbassare
la temperatura globale di 2 gradi, invece la temperatura è salita di altri 4 gradi,
e si prevede che questa tendenza continuerà a peggiorare sempre di più. Io vedo segni
del peggioramento del clima ovunque. Basti pensare a tempeste, uragani e inondazioni
che hanno colpito molte parti del mondo, come ad esempio in Brasile e a Pechino, due
zone che ho visitato recentemente. Adesso abbiamo l’opportunità di raddrizzare la
situazione con il vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del dicembre
2015: non bisogna perdere questa occasione”!
D. – Secondo lei, cosa dovrebbero
fare di più i governi per evitare questi disastri?
R. – Every government in
the world needs a plan to shift to a safe energy system, … In effetti, ogni governo
deve mettere in azione un piano specifico per salvare il pianeta con iniziative tecniche
ad hoc, in particolare la de-carbonizzazione, cioè la riduzione di anidrite carbonica
da parte delle industrie. Sia gli Stati europei, ma anche la Cina, l’India, la Russia
hanno parlato di queste strategie integrate che sono necessarie. Ma fino ad ora non
ne esiste nessuna! 22 anni fa è stato firmato un trattato specifico proprio per impedire
che ci fosse un peggioramento della produzione del CO2, ma in questo momento non esiste
alcun piano d’azione al riguardo…
D. – Ci sono Paesi che stanno già lavorando
per abbassare i livelli del CO2?
R. – Absolutely. Some governments are taking
serious efforts in this … Assolutamente. Ci sono dei governi che in questo momento
stanno compiendo sforzi molto seri e produttivi. Ad esempio nel mio Paese, la California,
dove c’è un piano per ridurre dell’80% il CO2 entro il 2015, e in Europa c’è la Danimarca,
che ha varato un piano per le emissioni di CO2. Queste sono realtà virtuose da imitare,
però occorrono investimenti specifici. Per questo, bisogna coinvolgere gruppi economici
verso questo tipo di iniziative e quindi far nascere questo binomio tra strategia
ed investimento.