Dl lavoro bocciato dalla Cgil, promosso da Confindustria
Il decreto lavoro, all’esame della Camera, è al centro del confronto politico e sociale.
Mentre la sinistra del Pd annuncia la presentazione di modifiche, dal convegno di
Confindustria a Bari arriva la bocciatura del segretario della Cgil Casmusso e il
disco verde del presidente degli industriali Squinzi. Intanto il governatore di Bankitalia
Visco continua il pressing sulle parti sociali. Giampiero Guadagni:
Ieri la stoccata
a sindacati e imprese, accusate di frenare con le loro rigidità lo sviluppo del Paese.
Parole respinte con forza da Cgil Cisl e Uil. Oggi, ospite di Confindustria a Bari,
il governatore Visco parla di riforme strutturali per favorire una crescita ancora
fragile e rilancia: lo sforzo di cambiamento non è chiesto solo ai soggetti pubblici,
ma anche a imprese e lavoratori. In particolare, afferma Visco, per le imprese la
sfida è l’innovazione tecnologica ma anche l’investimento sul capitale umano. Risponde
dallo stesso palco il numero uno degli industriali Squinzi. Confindustria, afferma,
sta puntando su aziende che hanno fatto dell’innovazione, anche attraverso la formazione
del proprio capitale umano, la chiave di competitività i tutto il mondo. Da Squinzi
poi apprezzamento per la riforma del lavoro all’esame del Parlamento, che non piace
invece al segretario generale della Cgil Camusso, perché, afferma, non dà una prospettiva
ai giovani. E la questione generazionale è al centro di una polemica a distanza tra
il ministro dell’Istruzione Giannini e quello della Pubblica amministrazione Madia.
La Giannini, sempre da Bari, boccia infatti la proposta della sua collega di prepensionamenti
nel pubblico per fare spazio ai giovani.