Penitenziale presieduta dal Papa. Mons. Fisichella: riscoprire la gioia del perdono
nel confessionale
Papa Francesco presiede questo pomeriggio alle 17.00, nella Basilica Vaticana, una
celebrazione penitenziale che darà il via all’evento chiamato “24 ore per il Signore”:
il Papa confesserà anche alcuni fedeli. Si tratta di una iniziativa quaresimale del
Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione. In serata, a
partire dalle 20.00, in tre chiese del centro storico di Roma - Sant’Agnese in Agone,
Santa Maria in Trastevere e Santissime Stimmate - saranno disponibili confessori per
la celebrazione individuale del Sacramento della Penitenza, nel contesto dell’adorazione
eucaristica, che si protrarrà fino a notte inoltrata. Giovani appartenenti a varie
realtà ecclesiali avranno il compito di fare da “nuovi evangelizzatori” dei loro coetanei,
invitandoli a entrare in Chiesa, dove troveranno confessori e sacerdoti disponibili
all’ascolto. Sarà possibile confessarsi anche sabato 29, presso la rettoria di Sant’Agnese
in Agone, fino alle ore 16.00. La giornata si concluderà alle 17.00 con la celebrazione
dei Primi Vespri nella chiesa di Santo Spirito in Sassia, santuario cittadino della
Divina Misericordia. Si tratta di una vera festa del perdono – come ha detto Papa
Francesco all’Angelus di domenica scorsa. Ascoltiamo mons. Rino Fisichella,
presidente del dicastero che ha promosso l’iniziativa, al microfono di Hélène Destombes:
R. – Questa
iniziativa vuole veramente essere una festa: una festa durante la quale siamo chiamati
a riflettere su noi stessi, a ritrovare la verità sulla nostra vita, a non cercare
troppe giustificazioni per le cose che non vanno ma a porci con sincerità davanti
a noi stessi e quindi anche davanti a Dio, e in questa condizione, vivere l’esperienza
del perdono e dell’essere amati nonostante il nostro peccato. E’ un’esperienza di
festa, un’esperienza di gioia perché è un’esperienza di grande libertà che noi possiamo
vivere. E’ per questo che il Papa inizierà lui con la celebrazione penitenziale qui
a Roma, ma sono unite con noi tante, tante diocesi nel mondo; vivremo questa esperienza
di prolungare l’incontro con il Signore per tutta la notte. Tre chiese nel centro
storico, ma anche tante altre parrocchie qui a Roma saranno aperte. Penso a Sant’Agnese
in Piazza Navona, alla chiesa delle Stimmate a Largo Argentina e la Basilica di Santa
Maria in Trastevere: rimarranno aperte lungo la notte. Tanti giovani faranno esperienza
di nuova evangelizzazione con i loro coetanei. E poi, si concluderà sabato con i Primi
Vespri. Ancora una volta, dobbiamo augurarci che questa celebrazione della misericordia
del Signore possa portare una parola di sollievo, di sostegno e di guida a quanti,
in questo momento della Quaresima, vivono con il desiderio di incontrare il Signore
e soprattutto di prepararsi anche a celebrare la Pasqua nella maniera più coerente.
D.
– Molti cristiani provano un certo malessere davanti al Sacramento della Riconciliazione;
quest’iniziativa è un modo di far avvicinare a questo Sacramento con gioia e non con
angoscia?
R. – E’ vero: spesso si hanno esperienze negative che purtroppo allontanano
dalla Confessione. Penso che dovremmo essere capaci di dare al meglio il segno dell’incontro,
il segno dell’amore e il segno della misericordia, unito anche al segno della gioia.
Il Signore accoglie quanti ritornano a lui con il cuore sincero. Noi desideriamo che,
come scrive Papa Francesco nella “Evangelii Gaudium”, il sacramento della Riconciliazione
possa essere vissuto come un momento in cui si sperimenta la grazia del perdono, la
vicinanza di Dio, che comprende, che guarda nel più profondo del cuore e soprattutto
– per usare le sue parole – non dare l’esperienza che il confessionale sia una sala
di tortura: non è questo, non può essere questo. Deve essere solo ed esclusivamente
il momento in cui, pur mettendoci come peccatori davanti a Dio e pronti al suo giudizio,
sperimentiamo però la grandezza della sua misericordia.