2014-03-28 14:15:25

Messico. I vescovi: basta minacce contro chi si oppone al progetto idroelettrico di Veracruz


Dal 2010 quanti si oppongono al progetto idroelettrico El Naranjal, a Veracruz, in Messico, tra cui ci sono anche dei sacerdoti, vivono in un clima di minacce e intimidazioni: lo hanno denunciato i vescovi del Paese che hanno chiesto alle autorità federali e statali di dialogare con la gente del posto per trovare una soluzione al problema. In un comunicato della Conferenza Episcopale Messicana inviato a Fides, la Commissione per la Pastorale Sociale si unisce alla denuncia fatta da mons. Eduardo Patino, vescovo di Córdoba, che ha chiesto alle autorità federali e statali di Veracruz, di chiarire l’origine delle minacce e delle intimidazioni contro il sacerdote Julian Gonzalez e contro i membri del Collettivo "Difesa Verde Natura per Sempre", e di prendere una posizione definitiva sul progetto idroelettrico El Naranjal. Questo progetto, si spiega nel comunicato dei vescovi, corrisponde a una delle 112 dighe che si vogliono costruire con capitale privato nello stato di Veracruz, e che minacciano il territorio di Amatlán de los Reyes e sette comuni della regione, interessando circa 30.000 persone. Sebbene si tratti della più importante diga idroelettrica, che potrebbe generare una potenza di 360 MW, secondo il parere di diverse comunità e del Collettivo citato prima, la sua costruzione provocherebbe gravi danni ambientali, in quanto prevede una riduzione indiscriminata di alberi e la diminuzione significativa delle acque del fiume Blanco. Le popolazioni che vivono lungo il canale rischiano infezioni virali e la possibile esondazione del canale nelle stagioni delle piogge, oltre a temere l'infiltrazione di acque inquinate. I vescovi non si oppongono al progetto, forse necessario, ma sottolineano l’importanza del dialogo per risolvere definitivamente il problema nella zona.







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