De Bortoli e Donati protagonisti del secondo incontro dei Dialoghi in Cattedrale
“Tutti i cristiani sono chiamati a preoccuparsi della costruzione di un mondo migliore”.
E’ stato questo il tema del secondo incontro dei “Dialoghi in Cattedrale”, promossi
dalla diocesi di Roma, che si è svolto giovedì sera nella Basilica di San Giovanni
in Laterano. Protagonisti della serata, il sociologo Pierpaolo Donati, docente dell’Università
di Bologna, e il direttore del “Corriere della Sera”, Ferruccio de Bortoli. L’ultimo
appuntamento il prossimo 10 aprile. Il servizio di Marina Tomarro:
Tutti siamo
chiamati nella costruzione di un mondo migliore, è questo l’invito che Papa Francesco
rivolge nell’esortazione Evangelii Gaudium. Un impegno che non può essere limitato
solo a livello dottrinale, ma deve trovare una realizzazione anche in campo pratico.
Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera:
“Credo che
ci sia da parte di Papa Francesco, nella sua comunicazione così diretta, un risveglio
di passione, che non è solo una passione religiosa, ma una passione civile; e poi
anche un richiamo al fatto che dobbiamo stare insieme e riconoscere soprattutto l’altro.
Credo che, forse, questo sia il messaggio più profondo: c’è un prossimo accanto a
noi, che spesso non vediamo”.
Una fede autentica, spiega il Pontefice,
implica sempre un profondo desiderio di cambiare il mondo, di trasmettere valori,
di lasciare qualcosa di migliore dopo il nostro passaggio sulla terra. Quindi un
camminare insieme e mai da soli. Ascoltiamo ancora Ferruccio De Bortoli:
“Soltanto
insieme si può crescere e si può trovare qualche forma di benessere. Soprattutto,
poi, il benessere non può essere di carattere individuale: deve essere qualcosa che
va condiviso con gli altri, deve essere una crescita di maggiori uguaglianze, perché
sostanzialmente quello che è avvenuto in questi anni, e specialmente nelle società
industriali più avanzate, è che le disuguaglianze sono cresciute fortemente. E che
cosa è venuto meno, soprattutto? E’ venuta meno quella mobilità sociale che faceva
parte della speranza di crescita, di un avvenire migliore”.
E chiaro e
forte arriva l’invito del Pontefice ai laici, di impegnarsi nella buona politica perché
la Chiesa "non può né deve rimanere ai margini della lotta per la giustizia". La riflessione
al riguardo di Pierpaolo Donati, docente presso l’Università di Bologna:
R.
– La religione è l’anima della politica. I laici, poi, nel senso dei cristiani impegnati
nel mondo, si devono assumere la loro libertà e responsabilità nel far sì che le decisioni,
le leggi che vengono fatte, rispondano a valori umani che sono universali, che non
sono solo dei cattolici. Per esempio, la famiglia è un valore che riguarda tutti,
non è solo una un tema cattolico. I cattolici laici, impegnati in politica e nella
società, devono animare le realtà temporali, dando loro questo sapore.
D. –
Secondo lei, oggi questa cosa manca un po’?
R. – Manca perché non c’è ancora
un laicato vero nella Chiesa. La laicità nella Chiesa, il ruolo dei laici nella Chiesa
e nel mondo, nella società, è un tema ancora tutto da affrontare.