Obama atteso dal Papa: sono ansioso di ascoltare Francesco per sapere come vincere la povertà

Tra poco, alle 10.30, atteso dal Papa il presidente degli Stati Uniti Obama, per la seconda volta in Vaticano dopo la visita nel 2009 a Benedetto XVI. Il leader della Casa Bianca è giunto ieri sera nella capitale per incontrare oggi anche il capo di Stato italiano Napolitano ed il presidente del Consiglio Renzi. “Obama con il Papa per sconfiggere la povertà”, titola stamane a tutta pagina il Corriere della Sera, un’intervista al presidente Usa che dichiara: “Arrivo a Roma per ascoltarlo”. E Francesco ha già annunciato di volergli parlare in particolare della critica situazione del Centrafrica. Il servizio di Roberta Gisotti:

“Lui non si limita a proclamare il Vangelo: lui lo vive” risponde Obama a Massimo Gaggi che chiede che tipo di sforzo comune per vincere la povertà è possibile tra lui e il Papa che hanno visioni diverse sulla globalizzazione. “Quando il Papa parla le sue parole hanno un peso enorme”, riconosce il presidente Usa: il suo impegno per la giustizia sociale e il suo messaggio di amore e compassione per le persone, specialmente per le persone, che tra tutti noi, sono più povere e vulnerabili”, ha ispirato le genti di tutto il mondo e anche me, aggiunge. “E non è solo un problema economico: al fondo di tutto c’è una questione etica”. “Incalzandoci di continuo – spiega Obama - il Papa ci mette sotto gli occhi il pericolo di abituarci alle sperequazioni” e alle “disuguaglianze estreme fino ad accettarlo come normale”. E se Obama resta convinto che “la globalizzazione e lo sviluppo dei commerci hanno contribuito in pochi decenni a portare centinaia di milioni di persone fuori dalla povertà”, il Papa ha ragione – ammette il presidente Usa – che questi progressi non hanno raggiunto un numero sufficiente di esseri umani, che troppa gente resta indietro”. E “sono ansioso - dice Obama - di ascoltare i pensieri del Papa su come possiamo vincere la nostra sfida”. Riguardo ai disaccordi profondi su diversi temi sociali, che l’intervistatore mette in luce, Obama loda il coraggio di Francesco di “parlare senza peli sulla lingua delle sfide economiche e sociali più grandi”, ma “questo non significa – chiarisce – che siamo d’accordo su tutte le questioni”.