Filippine: la firma dello storico accordo di pace a Mindanao
Siglato a Manila lo storico accordo per mettere fine al conflitto che da un quarantennio
interessa le regioni meridionali dell’arcipelago filippino. Dalle 16 ora locale (le
9 in Italia) il Presidente Benigno Aquino III e il leader del Fronte islamico di liberazione
Moro (Milf) Murad Ibrahim, insieme al premier malese Najib Razak, hanno presenziato
alla firma del documento che entro la metà del 2016 avvierà il percorso per la nuova
autonomia delle province a maggioranza musulmana di Mindanao, Basilan e Jolo e dell’arcipelago
di Sulu, lo smantellamento dell’apparato militare del Milf e la sua integrazione parziale
in una milizia territoriale, una serie di altre iniziative individuate con la mediazione
malese e che saranno via via concretizzate con il supporto e sotto il controllo internazionale. Iniziative
che consentiranno una sostanziale autodeterminazione a 10 milioni di musulmani, circa
il 10% della popolazione filippina, ma garantiranno anche sicurezza e uguali possibilità
ai cristiani che con essi convivono. Da tempo - riferisce l'agenzia Misna - una
tregua è già in atto tra guerriglieri e militari governativi, ma la via verso una
vera pace sarà tutt’altro che breve e libera da ostacoli. Il Fronte nazionale di liberazione
Moro, che un ventennio fa aveva firmato un simile accordo poi fallito, ha apertamente
negato il proprio sostegno all’iniziativa e ha anzi mostrato con recenti azioni militari
un’opposizione senza ombre a un accordo che gli toglie possibilità di controllo e
legittimità. In sintonia ma non in cooperazione militare con il Mnlf, sono anche il
gruppo Abu Sayyaf e quello dei Combattenti islamici per la liberazione del Bangsamoro
(Biff) due fazioni di fuorusciti dallo stesso Milf. Oggi tuttavia per le Filippine
è una giornata di rinnovata speranza. La consulente presidenziale per l’accordo di
pace, Teresita Quintos-Deles, prima della firma dell’Accordo complessivo per il Bangsamoro
(nazione Moro, musulmana) nel palazzo presidenziale di Malacañang a cui erano presenti,
tra il migliaio di invitati, anche 500 esponenti del Fronte islamico di liberazione
Moro, ha definito “una nuova alba” l’iniziativa e ha augurato ai filippini “non più
guerra, non più bambini in fuga per la salvezza, non più sfollati… non più povertà
e paura. Basta! Siamo tutti stanchi di queste cose”. La firma delle cinque pagine
dell’accordo, risultato di 17 anni di negoziati, tra la responsabile per le trattative
da parte governativa Miriam Coronel-Ferrer il capo-negoziatore del Milf Mohagher Iqbal
davanti al mediatore malese ha concluso la cerimonia ufficiale. Contemporaneamente,
però, migliaia di musulmani hanno festeggiato a Quiapo, nell’area del capitale come
pure in varie località di Mindanao. I guerriglieri del Milf, circa 10.000 effettivi
stimati, hanno tenuto una propria iniziativa nella roccaforte di Camp Darapanan, nella
provincia di Sultan Kudarat. (R.P.)