Le elezioni comunali
in Francia hanno visto il crollo dei socialisti e il trionfo degli euroscettici del
Fronte nazionale di Marine Le Pen. Franco Torriero, direttore dell'agenzia
di stampa parlamentare Intelligonews, conosce bene la Le
Pen:"Ha interpretato una critica, da un lato, alle lobbies, all'euro, alle
caste, dall'altro alla visione giacobina della società. Marine è per una ridefinizione
dello stato sociale contro le ricette ultraliberiste più proprie della politica del
padre, Jean Marie." Cosa infiamma i populisti in Europa? "I movimenti nazional populisti
segnalano una certa insoddisfazione legata alla crisi economica, alla disoccupazione,
alla globalizzazione, alla erronea identificazione nelle responsabilità europee dell'origine
di questi mali", commenta Alberto Martinelli (Università degli Studi di Milano,
autore del libro Mal di nazione. Contro la deriva populista).
"Il loro successo - prosegue il prof. Martinelli - dopo il secondo turno del voto
in Francia, sarà un po' ridimensionato. La vera risposta è rendere più democratico
il processo di rappresentanza politica in Europa, ovviando al deficit democratico,
non richiudendosi entro i confini nazionali, che è una proposta perdente. In vista
del voto europeo la sfida principale è che l'economia riprenda a crescere; bisogna
poi avere delle entità politiche come le grandi unioni federali che sono in grado
di competere per controllare un potere finanziario che si colloca a livello globale;
e ancora, è necessario prendere atto del fatto che la società europea richiede una
integrazione sempre più forte delle altre culture". (a cura di Antonella Palermo)