2014-03-25 14:42:26

Roma. Il Ministero della salute contro la tossicodipendenza: droghe leggere, effetti pesanti


Ieri, all’Auditorium "Massimo" di Roma, la seconda tappa del percorso nelle scuole, realizzato dal ministro della Salute, Beatarice Lorenzin, e dal neurologo Rosario Sorrentino, per organizzare incontri-dibattito con studenti, genitori, insegnanti, al fine di informare giovani e giovanissimi sui rischi potenziali delle cosiddette droghe leggere. Diventate negli anni sempre più potenti e capaci di produrre alterazioni significative sul nostro cervello, un organo che nell’adolescenza è nel pieno di delicate tappe per il suo equilibrio e sviluppo definitivo. Veronica Giacometti ha intervistato il neurologo Rosario Sorrentino:RealAudioMP3

R. – L’aggettivo qualificativo “leggero” andrebbe abolito, eliminato. Rappresenta, infatti, una ambiguità pericolosa, soprattutto perché negli ultimi anni - negli ultimi 10-15 anni - il principio attivo responsabile di tutti gli effetti del tanto innocuo spinello, che innocuo non è, il THC, è arrivato dal 5.7% fino addirittura al 40-50%. Per cui, oggi bastano poche boccate di spinello, in persone predisposte, per rappresentare l’esordio di disturbi che vanno da un’ansia generalizzata a dei veri e propri attacchi di panico, a delle allucinazioni, in alcuni casi a delle psicosi, con dei disturbi del comportamento, che a volte rientrano, a volte non rientrano e necessitano di una medicalizzazione, cioè di una cura per far svanire questi effetti indesiderati.

D. – Le droghe leggere vanno legalizzate? Se provassimo a fare questa domanda a scuola, in una classe delle superiori di primo o secondo grado, le risposte potrebbero stupirci...

R. – Assolutamente sì, ma perché c’è un’alterata disinformazione. Si fa, infatti, una grande confusione tra le droghe leggere, la cannabis, per motivi terapeutici e curativi e la cannabis per uso ricreativo. Questo è un argomento molto importante: approfondire il cambiamento della comunicazione, migliorarla. Perché? Perché nella confusione i furbi fanno affari: mettono sullo stesso piano sostanze che possono essere utilizzate con modalità diverse. Ma soprattutto il rischio già in corso è che si diffondano sempre di più nella fase adolescenziale. Infatti, i dati nazionali ci dicono che l’uso di cannabis nel nostro Paese si è ridotto, ma è nettamente aumentato nell’età adolescenziale. E allora è importante creare una "no-fly zone" della comunicazione, cioè un’area di comunicazione protetta per i giovani, per gli adolescenti, per chiarire questi malintesi che possono poi essere, rappresentare per molti di loro delle brutte sorprese.

D. – La conoscenza è fondamentale...

R. – E’ l’informazione che è fondamentale. Io non amo quei personaggi del mondo dello spettacolo, quei vip, quelle celebrità del momento, che danno il loro “endorsement”, il loro sostegno pubblico ai “senza conoscenza”, anzi molto spesso sono ignoranti in materia, creando, con il rischio della loro fascinazione, della loro capacità di influire sui giovani, dei falsi miti, ma soprattutto dei comportament, che poi è molto difficile recuperare. Molti di questi giovani, infatti, possono rimanere intrappolati in una dipendenza e anche nelle poli-dipendenze: oltre a quella della cannabis, degli alcolici, anche quella verso le droghe sintetiche, in una scalata pericolosa, con ulteriori danni sul loro cervello.

Ultimo aggiornamento: 26 marzo







All the contents on this site are copyrighted ©.