2014-03-24 08:52:11

Taiwan. A Taipei la polizia sgombera il palazzo del governo occupato dagli studenti


La polizia taiwanese ha trascinato via migliaia di studenti che domenica avevano occupato il palazzo del governo. In tenuta antisommossa - riferisce l'agenzia AsiaNews - la polizia ha portato via di peso i giovani in un'operazione che è durata dalla mezzanotte di domenica fino all'alba di ieri. Negli scontri con le forze dell'ordine, che hanno anche usato manganelli e idranti, circa 60 persone sono state arrestate e almeno 100 ferite.

Dal 18 marzo gli studenti occupavano già la sede del parlamento, per criticare una bozza di accordo economico con la Cina che a loro parere rischia di compromettere la libertà dell'isola e mette in crisi le loro prospettive di lavoro.

La tensione è andata crescendo da domenica. In mattinata, il presidente Ma Ying-jeou ha tenuto una conferenza stampa per spiegare la storia, le linee fondamentali e le ragioni dietro l'accordo commerciale. Ha ringraziato gli studenti per la loro presa di posizione, che farà rivedere ad uno ad uno tutti i passaggi formulati, ma ha riaffermato la necessità dell'accordo per ragioni di competitività economica con molti altri Paesi emergenti. Alla domanda di un cronista straniero se tra le ragioni "c'è anche la pressione di Pechino", il presidente ha affermato: "Facciamo questo accordo di nostra iniziativa. Qui si tratta della nostra sopravvivenza economica. Se perdiamo quote di mercato, altri subentrano e ci mettono ai margini, e iniziamo un inesorabile declino. Non siamo sotto gli ordini di nessuno e non vogliamo perdere quanto Taiwan ha costruito negli ultimi 40 anni".

Scontenti delle risposte di Ma, in serata gli studenti hanno occupato anche il palazzo del governo. La decisione è stata presa dal leader degli studenti, Lin Fei-fan che ha invitato quelli che protestavano all'esterno ad attraversare la strada, andare in via ZhongShan Bei ad entrare nel palazzo del governo. Fino ad allora, la polizia, poca e in tenuta leggera, aveva l'ordine di non intervenire e di arginare nella maniera meno violenta possibile la grande massa di studenti.

Dopo le 11 di ieri però la polizia, seguendo l'ordine del primo ministro Jiang Yi-huah, è arrivata in gruppi massicci e ha cominciato lo sgombero forzato, portando via di peso gli occupanti, senza uso di lacrimogeni, manganelli o idranti. A mezzanotte e mezza è iniziato uno sgombero ancora più massiccio con più di tremila poliziotti molto ben addestrati che vestivano il casco e portavano gli scudi antisommossa.

AsiaNews ha intervistato due studenti che appartengono al gruppo che aveva invaso il parlamento. Essi raccontano che dopo l'incontro con il primo ministro Jiang Yuhua, l'unione tra gli studenti ha iniziato a dividersi perché a detta di molti la loro protesta era fallita non essendo stato raggiunto l'obiettivo principale. Alcuni gruppi hanno iniziato a usare maniere più violente, nonostante i richiami dei leader, e a distruggere quanto più possibile, come dimostra questa mattina l'interno del palazzo del governo, compreso l'ufficio del primo ministro.

In una breve conferenza stampa, il primo ministro riferisce di essere rattristato dal fatto che una protesta civile e non violenta, come si era dimostrata fino a due giorni prima, si sia poi trasformata in uno scontro con episodi di forza e violenza per colpa di alcuni gruppi mossi dal desiderio di devastare più che dalla volontà di cooperare. (R.P.)

Ultimo aggiornamento: 25 marzo







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