Ilo: un giovane su due tra i 15 e i 24 anni non ha lavoro, urgono misure di tutela
Secondo l’ultimo Rapporto dell'Ilo sulle tendenze globali dell'occupazione, il tasso
di disoccupazione giovanile è quasi tre volte tanto il tasso di disoccupazione degli
adulti. Quasi un giovane su due, tra i 15 e i 24 anni, non ha lavoro. Per far fronte
a questa emergenza il Consiglio europeo ha adottato l’iniziativa “Garanzia Giovani”,
un programma concreto che sollecita gli Stati membri ad attuare rapidamente misure
che assicurino ai giovani entro i 25 anni un’offerta di lavoro qualitativamente valida,
di formazione o tirocinio. Per garantire l’efficacia di queste misure, l’Ilo e la
Commissione europea collaborano attivamente nella fase di monitoraggio e integrazione
con altre misure di promozione dell’occupazione giovanile. Veronica Giacometti
ha intervistato il prof. Furio Rosati, responsabile del Programma Giovani:
R. – Il divario
tra il tasso di disoccupazione giovanile e quello degli adulti è diventato tale che
segnala effettivamente una situazione di crisi. Nell’ambito poi dei giovani disoccupati,
bisogna tener conto che il tasso di disoccupazione più alto si registra per quelli
che sono “più vulnerabili”, quindi giovani che non hanno una laurea universitaria,
quelli che escono dalla scuola con un diploma o addirittura senza un diploma. Quindi,
all’interno di questa crisi c’è un’altra crisi, perché i più colpiti sono i giovani
più vulnerabili, quelli meno preparati ad affrontare il mercato del lavoro.
D.
– Se non si interviene immediatamente, un’intera generazione è a rischio esclusione…
R.
– Questo è un grave problema. Si devono fare due cose allo stesso tempo. Da un lato,
intervenire per salvare la generazione che è a rischio, perché poi passato un certo
periodo diventa estremamente difficile un inserimento proficuo nel mercato del lavoro.
Nello stesso tempo, gli interventi che si devono fare non possono essere del tutto
contingenti: devono mettere in piedi un sistema che funzioni non solo per questa generazione,
per questi giovani, in questo momento, ma anche per il futuro.
D. – Il Consiglio
europeo ha adottato l’iniziativa “Garanzia giovani”: come si struttura questo intervento?
R.
– L’intervento si struttura dando un peso maggiore alle politiche attive del lavoro:
dare un maggior peso a cercare di intervenire per facilitare l’accesso dei giovani
al mercato del lavoro, sia con sistemi di formazione, di accompagnamento sul mercato
del lavoro, quindi con l’idea di non lasciare i giovani da soli di fronte a questo
problema, di offrire loro una serie di percorsi possibili.
D. – Nella maniera
più pratica possibile, cosa consiglia di fare ai giovani in questo momento?
R.
– La cosa principale è investire nell’educazione. Il problema del mercato del lavoro,
quindi della limitata domanda di lavoro che c’è in questo momento, richiede non solo
di investire sulla propria educazione ma anche di farlo bene. Quindi, non solo si
deve andare a scuola e all’università, ma si deve uscire ben preparati. Questa è la
prima azione che i giovani devono intraprendere. La seconda è quella di cercare, con
il supporto – spero – di questi strumenti della “Garanzia giovani”, di cercare attivamente,
senza lasciarsi scoraggiare, le occasioni sul mercato del lavoro che in realtà ci
sono, sia pure in numero limitato.
D. – Oggi, viene presentato anche un Piano
europeo straordinario per lo sviluppo sostenibile e l’occupazione: tutte iniziative
che hanno lo stesso scopo…
R. – Il problema è che se da un lato noi dobbiamo
cercare di favorire l’ingresso dei giovani sul mercato del lavoro, con politiche –
per così dire – di miglioramento dell’offerta, quindi formazione, evitare l’abbandono
scolastico, facilitazione nell’accesso del mercato del lavoro, d’altra parte questo
è solo un termine dell’equazione: dall’altro lato, ci dev’essere una domanda di lavoro
da parte delle imprese. Quindi, l’idea di un piano di sviluppo sostenibile è anche
un piano che cerca di orientare lo sviluppo dell’economia in modo che sia in grado
di generare le necessarie opportunità di occupazione.