Verso la visita del Papa in Corea: la gioia del rettore del Pontificio Collegio Coreano
Fondato nel 1990 e inaugurato da Papa Woytila nel 2001, il Pontificio Collegio Coreano
è una delle Istituzioni culturali più autorevoli che ospita sacerdoti e seminaristi
di tutto il mondo. Anche qui fervono i preparativi in vista della visita ad agosto
di Papa Francesco in Corea del Sud. Il servizio di Davide Dionisi:
"Che in questo
Collegio si respiri ogni giorno l’atmosfera del Cenacolo!" L’invito di Giovanni Paolo
II, rivolto nel 2001, ai sacerdoti del Pontificio Collegio Coreano in occasione dell’inaugurazione
dell’Istituzione, riecheggia ancora lungo i corridoi e le stanze. Ma l’atmosfera che
si respira in questi giorni è quella dei grandi eventi. La notizia della visita di
Papa Francesco, ha confermato che la scelta vocazionale di chi studia e vive nel Collegio
è stata quella giusta ed oggi si arricchisce di nuovi contenuti con il viaggio di
un Pontefice tanto amato e ammirato dai coreani. E’ lo stesso rettore, Don Jong-su
John Kim a descrivere le emozioni e l’entusiasmo dei giovani studenti.
R.
- Siamo tutti contenti e lieti. Questa visita sarà un passo verso la pace tra due
Coree ancora in tensione tra loro. Quindi tutti i coreani, non soltanto i cattolici
- anche i non credenti - hanno accolto questa visita del Papa.
D. Può scattarci
un’istantanea della Chiesa in Corea?
R. - La Chiesa coreana ha una storia unica.
Il cattolicesimo coreano è stato introdotto da laici, non credenti, non cattolici:
un gruppo di eruditi coreani che hanno studiato il cattolicesimo come una filosofia,
una scienza occidentale. Dopo questo studio hanno trovato un’altra cosa: la fede!
Quindi uno di essi è stato battezzato in Cina, a Pechino; dopo di questo è tornato
in Corea e ha battezzato un altro suo collega. Da lì è iniziato il cattolicesimo in
Corea. Questa storia è unica al mondo! In Corea, il cattolicesimo è l’unica religione
che sta crescendo. Nel Paese ci sono tante altre religioni; quella più diffusa è il
buddismo, poi il confucianesimo - molto influente nella società -, il protestantesimo
conta otto milioni di fedeli e il cattolicesimo solamente cinque. Però il cattolicesimo
è molto influente nella società coreana. La Chiesa cattolica in Corea era quella che
riceveva aiuto dagli altri, però ora sta cambiando per dare aiuto agli altri impegnandosi
in missioni verso l’Est, verso l’Africa e verso l’Europa.
D. Qual è la situazione
attuale tra le due Coree? Che impegno ha assunto la Chiesa in questo ambito?
R.
- A tutti coloro che mi hanno chiesto quale sia la situazione attuale tra le due Coree,
rispondo sempre in questo modo: la situazione in Corea è molto pacifica, però c’è
tensione; c’è pace, però c’è tensione. La Chiesa coreana si dedica nell’impegno di
ricongiungere le due Coree, ma il dialogo tra due governi è difficile. La Chiesa deve
trovare un altro passo, un’altra strada, aiutando economicamente, offrendo sostegno
umano. Deve continuare ad aiutare la Corea del Nord. Questa strada, in futuro, può
aprire alla possibile riunificazione delle due Coree.