2014-03-23 07:52:51

Nasce a livello europeo la Carta dei diritti del malato di cancro


Nasce la Carta Europea dei Diritti del Malato di Cancro, che punta a risolvere le disuguaglianze tra le persone affette da neoplasie in Europa. Nel 2013, solo in Italia, si sono state registrate più di 350 mila diagnosi e 173 mila decessi a causa di tumori. Al microfono di Elisa Sartarelli, il presidente dell’European Cancer Patient Coalition, Francesco De Lorenzo:RealAudioMP3

R. – E’ stata presentata al Parlamento europeo a Strasburgo ed è una Carta scritta da malati, clinici e ricercatori. Che poi sia in vigore, nel senso che se ne sia già tenuto conto sul piano delle modifiche da apportare, attraverso iniziative politiche, è un auspicio, ma non è ancora una certezza. Va fatta una precisazione ovviamente: il Parlamento europeo, la Commissione Europea, non hanno un’influenza diretta sul servizio sanitario nazionale dei vari Paesi. L’Europa, però, sia attraverso il Parlamento che attraverso la Commissione, è in grado di imporre alcuni comportamenti che vengono poi considerati vincolanti. E’ proprio grazie all’iniziativa, che è stata presa dal Parlamento europeo, per esempio, se oggi tutti i Paesi europei hanno accettato di inserire come obbligatorio, per le iniziative per la prevenzione, gli screening per ridurre il rischio di avere diagnosi tardive nel cancro della mammella, del colon e della cervice, cioè dell’utero.

D. – Cosa garantisce questa Carta ai malati, che prima non avevano?

R. – Oggi noi sappiamo che buona parte dei tumori sono prevenibili: ci sono screening che consentono di fare diagnosi molto precoci per il tumore alla mammella, per il tumore al colon, per il tumore all’utero, e si sono già presentate altre iniziative possibili per ridurre il carico di malattia. Allora, se noi riduciamo il numero di persone che arrivano ad una fase tardiva, per cui non possono essere salvate dalle cure esistenti, noi dedichiamo più risorse a quei malati, che essendo colpiti dal tumore al polmone, al pancreas, al fegato e dai tumori cerebrali, che non sono prevenibili, possono avere più attenzione e più risorse. Poi, il diritto di accedere a tutte le informazioni sulle loro condizioni di salute e, soprattutto, di partecipare attivamente alle scelte terapeutiche; quindi strategie informative chiare e comprensibili per i pazienti, per accedere al miglior livello di assistenza e la certificazione di qualità dei centri e delle parti presso le quali si è in cura. Si offre ai malati la possibilità di scegliere, oggi che è possibile, di andare in centri di eccellenza, presenti in tutta Europa, utilizzando una direttiva, che anche in Italia sta per essere approvata, che consente di andare all’estero nei centri di eccellenza, soprattutto per i tumori rari. Oggi, dunque, con le direttive sull’assistenza transfrontaliera, è possibile per i malati di cancro andare, in caso di tumori rari, in centri di eccellenza, che esistono in tutta Europa. Diciamo, quindi, che questa iniziativa, che è stata condivisa dai Parlamentari, consentirà anche di seguire e di monitorare se l’applicazione della direttiva, che concede la possibilità di andare in questi centri di eccellenza, venga effettivamente rispettata. E poi garantire ai malati di cancro, ovunque essi risiedano, il diritto alla cura. In Romania, per esempio, non sono disponibili per i malati di cancro neanche i chemioterapici. I prezzi dei farmaci chemioterapici, infatti, sono molto bassi e le varie aziende farmaceutiche, in questi Paesi, non li commercializzano. Abbiamo fatto, quindi, filmati a malati e parenti che dalla Romania si recano in Austria, comprano questi farmaci per poi portarli a casa e curarsi o per curare i loro parenti. Questo è inaccettabile in un’Europa che vuole essere Europa unita.







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