2014-03-23 07:48:46

In un libro del medico Giorgio Gazzolo, la sindrome di asperger oltre gli stereotipi


“Gatta ci cova? Ve lo spiega un asperger”. E' il tema di un libro che si sofferma sulle difficoltà ma anche sulle risorse delle persone affette dalla "sindrome di Asperger". Una sindromce che provoca gravi difficoltà di comunicazione. L’autore del libro, Giorgio Gazzolo, medico e scrittore affermato, parla del suo lavoro nell'intervista di Maura Pellegrini Rhao:RealAudioMP3

R. – La sindrome di Asperger riguarda quelle persone che hanno una grave difficoltà a capire le metafore, in quanto sono persone che vorrebbero una comunicazione piana, senza sottintesi, senza giri di parole, senza barocchismi … tutte cose che ci sono, purtroppo, anche nei media.

D. – Cosa intende quando dice di riflettere sul nostro modo neurotipico di comunicare e di relazionarci agli altri?

R. – Neurotipico è una parola che riguarda appunto le persone comuni, quelle che girano per la strada, quelle che "non sono bizzarre e che non sono strane", che magari hanno una vita – anagraficamente parlando – normale, cioè una moglie, i figli eccetera: questi sono i neurotipici.

D. – Confrontarsi con l’altro avendone cura: un accorgimento da tenere presente in ogni situazione?

R. – Pensi quanto può pesare un malinteso: specialmente un malinteso che regge, che continua e può avvelenare non soltanto un rapporto con una certa persona, ma anche molto di più: può dilagare come una macchia d’inchiostro su una tovaglia pulita …

D. – Tutti i giorni troviamo chi usa le parole in modo distorto e differenti dal loro vero significato …

R. – Pensiamo soltanto a quanto sono nocive le sigle: noi siamo bombardati da sigle e siamo bombardati anche da parole che sono un po’ misteriose. Per esempio, le “riforme strutturali”: escluso che riguardino lo strutto, i giornalisti si riempiono un po’ la bocca di questa parola – “strutturale” – ma poi, in pratica, per le persone che hanno un cervello che è volto a comprendere il lato più tranquillo e più piano di una comunicazione, “strutturale” vuol dire tutto e non vuol dire niente …

D. – E per quanto riguarda il suo libro, dal titolo: “Gatta ci cova: ve lo spiega un Asperger” …

R. – Questo libro, in fondo, è la storia di due persone di cui una è affetta dalla sindrome di Asperger, ed è lui, e lei assolutamente no: lei è volitiva, lei è "di questo mondo". Invece un soggetto Asperger è un po’ di un altro mondo, è un po’ "un marziano". Però, è un marziano che vuole la sincerità, che cerca gli altri per avere un assenso e soprattutto per ottenere dagli altri una comunicazione piana, giusta, sincera soprattutto. Ma poi, tutti noi cerchiamo la sincerità, e alle volte ci troviamo un po’ sbalestrati da certe comunicazioni che non sono quelle che vorremmo sentire. Adesso si cerca di vedere, soprattutto in America, dove sono stati pubblicati da parte di soggetti affetti da questa sindrome, libri di grandissimo successo e quello che più comunemente si sente dire è il fatto che molti soggetti Asperger siano stati molto famosi: il pianista Glenn Gould, lo stesso Mozart, Einstein … dicono che questi personaggi fossero un po’ bizzarri nel loro modo di parlare o di porsi nei confronti degli altri, però fossero anche potentemente geniali …







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