Giornata mondiale acqua. Unicef e Oms: 1.400 bambini al giorno muoiono disidradati
Il mondo celebra oggi la Giornata internazionale dell’acqua. Gli Obiettivi del Millennio
dicono che circa il 90% della popolazione mondiale ha accesso a fonti di acqua potabile
e tuttavia Unicef e Oms denunciano una realtà drammatica: quella dei 1.400 bambini
al giorno che muoiono per malattie legate alla mancanza d’acqua. E nelle zone povere
del pianeta sono 800 milioni le persone che non hanno acqua potabile. Il servizio
di Alessandro De Carolis:
È una di quelle
stragi quotidiane e silenziose, che non gode del favore dei media se non quando c’è
chi ne rende pubblici i dettagli, sempre agghiaccianti: 1.400 bambini uccisi ogni
24 ore per mancanza d’acqua e di igiene, consumati da malattie diarroiche. Il dato
dell’Unicef e dell’Organizzazione mondiale della sanità è inserito in un quadro generale
altamente critico, che parla di circa 768 milioni di persone senza accesso all’acqua
potabile, più della metà concentrate in zone rurali e povere, soprattutto in Cina,
India, Etiopia, Indonesia, Congo, Bangladesh. Nuove tubature, pozzi e pompe hanno
migliorato negli ultimi anni l’approvvigionamento dell’acqua per milioni di persone
– nel 2010 questo Obiettivo di Sviluppo del Millennio è stato raggiunto per l'89%
– ma “ciò che continua a essere scioccante – ha dichiarato il responsabile Unicef
per i programmi di sviluppo legati all’acqua, Sanjay Wijesekera – è che anche nei
Paesi a medio reddito ci sono milioni di poveri che non hanno accesso ad acqua sicura”.
L’Unicef ha un suo programma di sviluppo nel settore, denominato “Wash”, attivo in
oltre 100 Paesi, assime ad altre iniziative che garantiscono acqua sicura in zone
isolate e in miseria. Pozzi scavati a mano portano ad esempio acqua a 100 mila persone
in Pakistan. Tuttavia, è l’appello del responsabile Unicef, “il mondo intero non deve
fermarsi finché ogni uomo, donna e bambino non avrà l’acqua e i servizi igienici cui
ha diritto, proprio perché sono diritti umani”.