Spagna: appello della Chiesa per condizioni di lavoro più sicure e dignitose per i
marinai
“È necessario tornare a chiedere l’attenzione di tutte le istituzioni competenti,
affinché ci siano condizioni di lavoro giuste per gli operatori del mare, in nome
di una vita dignitosa e sicura”: questo l’appello lanciato dall’Apostolato del Mare,
in Spagna, dopo il naufragio del peschereccio “Sant’Anna”, avvenuto nei giorni scorsi
a largo delle Asturie.
In un messaggio a firma di mons. Luis Quinteiro Fiuza,
vescovo responsabile del settore, i presuli iberici invitano alla preghiera per le
vittime del naufragio ed alla solidarietà nei confronti delle loro famiglie, sottolineando
“l’insicurezza nella quale vivono ogni giorni gli uomini e le donne del mare”. “È
facile – scrivono i vescovi – sentirsi vicini in momenti così difficili; però ci sono
molte altre situazioni complesse nella vita quotidiane della gente di mare che non
fanno notizia”. Per questo, la Chiesa spagnola esorta ad “una sensibilità permanente”
di fronte “alla durezza del lavoro, al dolore ed alle difficoltà” vissuti dai marinai,
chiedendo alle istituzioni, al contempo, “sostegno ed aiuto sociali” per coloro che
vivono in tali condizioni.
“Chiediamo ancora una volta – si legge nel testo
– che tutta la società sia cosciente della durezza del lavoro degli uomini del mare,
con giornate lunghe e condizioni di vita a volte difficili da immaginare, sempre con
l’incognita delle condizioni atmosferiche e con la preoccupazione del mare”. Infine,
la Chiesa di Madrid rivolge un pensiero particolare ai pescatori, “marinai dimenticati”,
per i quali “gli effetti della globalizzazione” creano condizioni di “maggiore vulnerabilità”.
Il messaggio si conclude con l’invocazione della Vergine del Carmelo, “Stella Maris”.
(A cura di Isabella Piro)
Bollettino del Radiogiornale della Radio
Vaticana Anno LVIII no. 80