Renzi a Bruxelles: con l'Ue nessun conflitto ma neanche subordinazione
Mai un atteggiamento subalterno, ma l’Italia non è in conflitto con l’Europa. Parlando
al termine del Consiglio Europeo a Bruxelles il premier Renzi ha ribadito la sua fiducia
nell’Unione e ha confermato la linea sulle riforme e sulla spending review. Servizio
di Giampiero Guadagni:
Prima l’incontro
con Barroso, poi con Van Rompuy. Ancora un esame europeo per Matteo Renzi che, al
presidente del Consiglio Ue, ha ripetuto quanto detto al presidente della Commissione
di Bruxelles, e cioè: l’Italia rispetta gli impegni presi sul debito per arrivare
al pareggio di bilancio. Ma, ha aggiunto il premier italiano, dobbiamo realizzare
un’Europa che non si preoccupi solo di vincoli astratti ma sia in grado di affrontare
le questioni vere che tutti i giorni affrontano i cittadini, a partire dalla lotta
contro la disoccupazione. Il premier ha parlato del piano di riforme: messun aumento
delle tasse e lotta informatica all’evasione fiscale, ha assicurato Renzi, che è poi
intervenuto sul alcune polemiche delle ultime ore legate alla spending review, confermando
la necessità di ridurre gli stipendi dei manager pubblici e assicurando che la revisione
della spesa "non si fa a danno dei disabili e di chi prende 2mila euro di pensione".
Per una volta - dice - devono iniziare a pagare quelli che non hanno mai pagato.
Fisco e lavoro sono partite che il premier intende chiudere entro il primo luglio,
data di inizio del semestre di presidenza italiana dell’Unione. Le parole di Renzi
vengono apprezzate dalla sua maggioranza. Restano le critiche dell'opposizione, anche
da parte di Forza Italia.