Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della Domenica
Nella terza domenica di Quaresima, la liturgia ci presenta il Vangelo in cui Gesù
incontra la samaritana nei pressi del pozzo di Giacobbe. Il Signore le dice:
«Chiunque
beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non
avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente
d’acqua che zampilla per la vita eterna».
Su questo brano evangelico ascoltiamo
il commento di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano
missionario “Redemptoris Mater” di Roma:
Il Vangelo di
oggi è commovente: Gesù rompe tutti i tabù sociali e religiosi e, con una libertà
divina che affascina, stabilisce un nuovo rapporto con la donna e annuncia il tempo
nuovo dei “veri adoratori”, “in spirito e verità”. “Dammi da bere”, chiede Gesù alla
samaritana ed ella non ha che l’acqua della sua religiosità da offrire. L’uomo ha
sempre cercato luoghi e formule per “legarsi” a Dio ed ottenere il suo favore. E Gesù
a lei: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice ‘Dammi da bere’,
tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva”. Possiamo chiederci:
Che acqua c’è in me? Dove cerco io oggi l’acqua per la mia sete? A quale fonte mi
disseto? E alla donna che dice: “Sì, so che deve venire il Messia”, Gesù annuncia:
“Sono io che parlo con te!”. Io ho per te un’acqua che toglie la sete in eterno. Il
cristianesimo, compreso bene, non è una religione. Tantomeno un potere che si impone
nella politica, nell’economia, o nella cultura... Il Cristianesimo è acqua che disseta,
acqua che zampilla per la vita eterna: nel deserto della vita, davanti al mistero
della croce – una croce che non è un’invenzione cristiana, ma il pane amaro che segna
il nostro cammino, o troviamo una risposta o ne restiamo schiacciati. “Signore, dammi
quest’acqua”, esclama la samaritana, una risposta che è anche nostra oggi. È il dono
dello Spirito Santo, frutto della Pasqua, che sazia infinitamente il cuore dell’uomo
e lo lancia nella missione: “Levate i vostri occhi e guardate i campi”. Come non dare
la vita per portare quest’acqua fino agli estremi confini della terra?