Nuove violenze in Egitto nelle manifestaizoni pro Morsi
Riesplode la violenza di piazza in Egitto. Scontri mercoledì in tutto il Paese durante
le proteste indette dai sostenitori dei Fratelli Musulmani per undici giorni, a sostegno
del capo dello Stato deposto Mohammed Morsi. Diverse le vittime. Tensione, dunque,
in crescita nel Paese mentre si attende l’ufficializzazione della data delle prossime
elezioni presidenziali. Il servizio di Giancarlo La Vella:
Una decina
complessivamente le vittime della cruenta giornata di ieri. Dolore per la morte di
un liceale 14 enne, ucciso da un colpo d’arma da fuoco durante gli scontri tra manifestanti
e polizia davanti all’Università di Beni Suef. Vittime anche in altre città; una scia
di sangue che non si è fermata ai soli cortei pro-Morsi. Due ufficiali dell'esercito
e sei estremisti di un gruppo qaedista sono rimasti uccisi nel corso di un blitz antiterrorismo
nella regione del Delta del Nilo. In mattinata una notizia che aveva gettato benzina
sul fuoco: la condanna alla pena di morte di 26 esponenti dei Fratelli Musulmani,
organizzazione ormai fuori legge, colpevoli di aver pianificato azioni contro l’unità
nazionale. Sulla situazione che sta vivendo l’Egitto sentiamo Maria Grazia Enardu,
docente all’Università di Firenze di Storia delle Relazioni Internazionali:
"Tra
una settimana, dieci giorni massimo, ci dovrebbe essere la decisione sulla data delle
elezioni. Quindi tutti gli schieramenti sono in fermento. ma esiste soprattutto anche
un problema di economia allo sfascio. Quindi, se l’economia non si riprende, tutte
le tensioni non possono che aggravarsi".