L'amianto è ancora un problema, da 5mila morti l'anno. L'Ona Onlus: Renzi intervenga
subito e nelle scuole
Per risolvere il problema amianto in Italia, è urgente passare dalle parole ai fatti.
L’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA Onlus) oppone un piano alternativo a quello
del governo Monti, ora recepito dal governo Renzi, per affrontare in modo definitivo
l’eliminazione di questo materiale altamente tossico che ancora oggi provoca migliaia
di morti l’anno. Il piano Monti non propone soluzioni - spiega l’Ona - era già stato
bocciato dalle regioni e non ha mai avuto esecuzione. Ieri alla Camera sono iniziati
i lavori della Seconda Conferenza Internazionale dell’Ona, che proseguiranno oggi
in Regione Lazio. FrancescaSabatinelli ha intervistato il presidente
di Ona Onlus, EzioBonanni:
R. – In Italia
siamo ancora in fase di mappatura del rischio amianto e sono stati censiti 34 mila
siti con amianto. Per quanto riguarda le scuole, una nostra valutazione, come Osservatorio
nazionale amianto, ci porta ad un conteggio di 2400 scuole con amianto, 32 milioni
di tonnellate di materiali con amianto compatto e alcuni milioni di materiali di amianto
friabile, di cui ne è stato smaltito appena il 2 per cento, con circa 5 mila morti
l’anno per patologie ad esso correlate.
D. – Stiamo parlando di una situazione,
quella legata alle morti, che oggi, a 22 anni dalla messa al bando dall’amianto, ancora
persiste...
R. – Esattamente. Le patologie di amianto sono lungo latenti, per
cui si vengono a manifestare dopo 20, 30 anni dall’inizio dell’esposizione. E’ chiaro,
dunque, che se non si bonificano al più presto tutti i siti, evidentemente continuano
le esposizioni e avremo malati per i prossimi 20 o 30 anni.
D. – Decessi che
riguardano chi e che tipo di patologie?
R. – Innanzitutto ci sono circa 1500
casi l’anno di mesotelioma, purtroppo quasi tutti ad esito infausto. Per 1500 casi
di mesotelioma (tumore ndr), i tumori polmonari sono almeno tremila. Quindi, già tra
mesotelioma e tumore polmonare siamo a più di 4500 decessi. Considerando le altre
patologie, siamo ben oltre i 5 mila morti l’anno e colgono principalmente gli ex dipendenti
dei cantieri navali, della navigazione marittima, della navigazione aerea, i lavoratori
delle fonderie, i lavoratori del cemento amianto. Diciamo che le esposizioni più alte
si sono verificate nella cantieristica navali, nei porti e in alcuni settori industriali
specifici. E’ in corso un’indagine da parte della Procura della Repubblica di Torino
per molti casi di insegnanti, che sono deceduti per mesotelioma.
D. – Il problema
della bonifica riguarda gli strumenti per portarla a termine o la successiva eliminazione
dell’amianto? Voi cosa proponete?
R. – Noi proponiamo di elaborare un piano
nazionale alternativo a quello del Governo Monti, e ora del Governo Renzi. Mentre
in questo Piano nazionale amianto si propone soltanto lo studio del problema e la
mappatura, noi come Osservatorio nazionale amianto riteniamo che debba essere invece
bonificato attraverso un piano pluriennale di ammodernamento infrastrutturale dell’impiantistica
industriale, che porti quindi a rimodernare tutti gli impianti, eliminando l’amianto
e rendendo quindi anche più efficiente il sistema produttivo, utilizzando i fondi
strutturali europei e la leva fiscale, detassando oppure permettendo la detrazione
fiscale delle spese.
D. – Attualmente questo amianto come viene eliminato?
R.
– Viene portato in discarica oppure praticamente smaltito in Germania, dove però sono
in piedi degli impianti di inertizzazione, cioè vengono utilizzati degli strumenti
che lo trasformano e lo rendono inerte, non più dannoso quindi.
D. – Questo
però in Germania, e quello che resta in Italia?
R. – Quello che resta in Italia
o in discarica o in altre situazioni non proprio limpidissime: vedi la Terra dei fuochi
o altre situazioni. Spesso se ne rimuove poco e spesso quello buttato in discarica
può contaminare le falde acquifere.
D. – Il piano proposto dall’Osservatorio
che tempi avrebbe?
R. – Circa dieci anni come termine per la completa bonifica.
D.
– L’Osservatorio in che modo intende sollecitare ancora una volta il Governo?
R.
– Intanto le indicazioni dell’Osservatorio sono state recepite da diverse forse politiche
di opposizione. In ogni caso, ove il Governo non volesse recepire questi principi,
proseguiremo nelle azioni giudiziarie e nella forte mobilitazione in tutto il territorio
nazionale. Vorrei fare un appello pubblico affinché il nuovo Governo metta subito
in cantiere non solo la ristrutturazione delle scuole, ma anche la bonifica dell’amianto.